La pedana di 50 metri quadri è abusiva e deve essere sgomberata. Ma il primo cittadino Alberto Giovannetti vuole proporre il “pagoda libera tutti” per l’estate 2019. “A fine stagione sentirò i balneari per un’eventuale modifica al Piano arenili"
La pagoda del Twiga dovrà essere demolita. Lo ha stabilito, con un’ordinanza del 23 agosto, l’ufficio demanio del Comune di Pietrasanta. A riportare la notizia è il quotidiano locale La Nazione.
La pedana in legno rialzata, le travi infisse nella sabbia, “l’impiantistica elettrica varia” rilevata dalla polizia municipale nel suo sopralluogo del 29 giugno: tutto, della capanna a pochi passi dal mare, dovrà essere smontato e portato via entro il 23 ottobre. Daniela Santanchè, Flavio Briatore e gli altri soci che, con la Mammamia srl, gestiscono il lussuoso stabilimento a Marina di Pietrasanta, per legge hanno tempo fino al 23 ottobre, quando comunque la stagione balneare sarà finita, per sgomberare l’area occupata dal manufatto abusivo, “circa cinquanta metri quadrati”, secondo il consigliere comunale Pd Ettore Neri. È stato lui a sollevare il caso con un’interrogazione in consiglio comunale, in cui chiedeva se quella struttura fosse autorizzata, dal momento che il Piano comunale di Utilizzo degli Arenili prevede solo tende o ombrelloni.
“Secondo lei abbiamo messo questa struttura senza chiedere le autorizzazioni? Abbiamo chiesto tutto ciò che dovevamo” aveva dichiarato l’imprenditrice e senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, al telefono con ilfattoquotidiano.it. Proprio lei, secondo La Nazione, avrebbe presentato, all’ufficio per le infrazioni edilizie una memoria difensiva, ricordando, tra le altre cose, che la struttura è stagionale. Ma evidentemente non è bastato.
Il finale di questa storia, però, è ancora tutto da scrivere: il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti, affascinato dall’estetica della maxi pagoda, vuole proporre il “pagoda libera tutti” per l’estate 2019. “A me personalmente piace e a fine stagione sentirò i balneari per un’eventuale modifica al Piano arenili. Ma quali preferenze? Un’eventuale autorizzazione a installare pagode sul litorale riguarderà tutti o comunque chi vorrà o potrà farlo” ha dichiarato alla Nazione il primo cittadino della “piccola Atene”. Giovannetti, che ha delega all’edilizia e all’urbanistica, è stato eletto con il centrodestra al ballottaggio, due mesi fa, dopo essere stato vicesindaco nella giunta guidata da Massimo Mallegni, oggi senatore di Forza Italia.
Ma realizzare il suo proposito potrebbe non essere così semplice. “È una zona soggetta a demanio marittimo, le costruzioni sono inibite. Il cambiamento normativo dovrebbe avere il nullaosta della sovrintendenza ai beni culturali. Bisogna chiedersi cosa significhi per tutto il litorale di Pietrasanta, che comprende più di 100 stabilimenti balneari, dare il via libera a questo tipo di strutture. Può cambiare i connotati alla nostra riviera, che si è sempre salvata nel tempo, perché ha saputo mantenere la tradizione” spiega Rossano Forassiepi, della segreteria del Pd di Pietrasanta, ingegnere ed ex assessore all’urbanistica.
Così, sotto la cornice delle Alpi Apuane e del marmo amato da Michelangelo e accanto al parco della Versiliana, dove “la favola bella” di Gabriele d’Annunzio e della sua Ermione ispirò al poeta La pioggia nel pineto e, infine, dove Andrea Bocelli si sposta a cavallo come una figura d’altri tempi, proprio lì, la pagoda di Daniela Santanchè e soci potrebbe lanciare una moda che cambierà i connotati alla spiaggia di Marina di Pietrasanta.