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Fondi Ue, Oettinger: “Contributo netto dell’Italia è sui 3 miliardi”. Germania: “Roma non sia sola, ma rispetti trattati”

Da Bruxelles e Berlino arrivano altri avvertimenti, dopo le minaccia del governo di " tagliare i fondi destinati al bilancio europeo" vista la mancata collaborazione nel ricollocamenti dei migranti della Diciotti. Il commissario: "Dobbiamo correggere le cifre, dire che versate 20 miliardi è una farsa". Il portavoce della Merkel: "Regole valgono per tutti"

Da Bruxelles e Berlino arrivano altri avvertimenti all’Italia, dopo le parole del governo che venerdì scorso ha annunciato di “essere pronto a tagliare i fondi destinati al bilancio europeo vista la mancata collaborazione dell‘Ue nel ricollocamenti dei migranti che erano a bordo della nave Diciotti. La commissione aveva già etichettato la mossa come “una minaccia che non avrebbe trovato ascolto”, ma ora a parlare in un’intervista a Politico.eu è direttamente il commissario Ue al bilancio Guenther Oettinger che innanzitutto definisce “una farsa” i 20 miliardi di euro di contributi, così come li aveva quantificati Luigi Di Maio: “L’Italia paga 14, 15, 16 miliardi l’anno, ma se si prende in conto quel che ricevono dal bilancio Ue, il contributo netto è sui 3 miliardi l’anno”. Mentre da Berlino ha parlato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che ha voluto ricordare come il finanziamento del bilancio europeo “è stato ratificato nei Trattati europei. E vale per tutti“.

“Sino a due anni fa l’Europa dava troppo poco sostegno all’Italia” sui migranti, ha sottolineato Oettinger nel corso della sua intervista. Un concetto ribadito anche da Seibert: “I paesi particolarmente esposti al flusso nel Mediterraneo, come l’Italia, non devono essere lasciati soli“. Il governo tedesco ammette che è mancata “una risposta comune” alla migrazione che “è una sfida per tutta l’Ue”. Concetti simili e condivisi con Parigi, come confermano le parole di Emmanuel Macron alla Conferenza degli Ambasciatori: “Quel che è successo in Italia è causato dall’assenza di solidarietà in Ue”. Per Oettinger invece negli ultimi due anni “la Commissione ha fatto il possibile con mezzi, risorse e denaro per sostenere Roma”.

Dopo il fallimento del vertice di Bruxelles sui migranti e la reazione comune del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei due vicepremier, Di Maio domenica ha ribadito la linea dura: “L’Ue mi ha molto deluso – ha detto – Quello che hanno fatto in questi giorni è stato veramente ignobile. Trarremo le conseguenze: metteremo il veto sul bilancio del prossimo Consiglio europeo. Non gli daremo più i soldi”, ha ribadito il leader M5s.

“Dobbiamo correggere le cifre”, ha replicato oggi (lunedì) Oettinger, “non sono 20 miliardi all’anno”, questa cifra “è una farsa”. Il commissario Ue a Politico.eu ha detto che “l’Italia paga 14, 15, 16 miliardi l’anno ma se si prende in conto quel che ricevono dal bilancio Ue, questo lascia un contributo netto sui 3 miliardi l’anno”. E i fondi Ue, aggiunge, vanno ai “programmi di coesione, ricerche e infrastrutture, per esempio al tunnel di base del Brennero” in quanto gli stati membri “sono in ultimo i beneficiari della politica di bilancio europea”. Quanto alla minaccia di veto al bilancio Ue, “ne prendiamo nota, ma non abbiamo intenzione di reagire“, ha risposto Oettinger, che ha ammesso che “sino a due anni fa l’Europa dava troppo poco sostegno all’Italia” sui migranti. Da allora, però, “la Commissione sta facendo quello che è in suo potere” per aiutare l’Italia, perciò questa “ha in noi un partner“.

Il finanziamento del bilancio europeo “è stato ratificato nei Trattati europei. E vale per tutti”, è invece la posizione della Merkel, spiegata dal suo portavoce Seibert a Berlino. Il governo tedesco però usa toni più concilianti: “È chiaro che la migrazione è una sfida per l’Ue e che c’è bisogno di una risposta comune”, ha aggiunto Seibert, ribadendo che l’Italia non deve essere lasciata sola. Ma poi, sul caso della nave Diciotti, Seibert ha anche specificato che sul salvataggio dei profughi in mare “non si può procedere caso per caso, bisogna avere regole durature affidabile e europee”.