Un bambino abusato sessualmente dal padre durante gli incontri in una Casa Famiglia finalizzati “a recuperare le relazioni familiari” perché il suo racconto delle violenze commesse dal padre “non aveva avuto riscontri”, un altro, Federico Barakat, ucciso nel 2009 durante gli incontri “protetti” nella sede del servizio sociale di San Donato Milanese (la madre Antonella Penati accusata di Pas, ha fondato l’associazione Federico nel Cuore). Se vogliamo capire come sia stato possibile che dei bambini siano stati consegnati senza alcuna tutela nelle mani di padri violenti, nonostante lo sveamento delle violenze, dobbiamo leggere Rompere il silenzio. Le bugie sui bambini che gli adulti si raccontano (Laurana Editore – con la prefazione di Claudio Foti) scritto dall’avvocato Girolamo Andrea Coffari, presidente di Movimento per l’Infanzia.

Il libro percorre, dalla storia greca e romana fino ai nostri giorni, il lento e difficile percorso per il riconoscimento dei diritti dell’infanzia. Ci sono voluti centinaia di anni per condannare l’esercizio della violenza fisica, psicologica e sessuale di adulti sui bambini, e per arrivare, nel 1989, alla Convenzione sui diritti del fanciullo e, nel 2007, al Trattato del Consiglio d’Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale.

L’affermazione di una cultura attenta ai diritti dei bambini ha favorito lo svelamento del fenomeno delle violenze intrafamiliari ed extrafamiliari: abusi sessuali, maltrattamenti, violenze dirette o assistite e, in Rompere il silenzio, i dati delle violenze sui minori, frutto di ricerche internazionali, attestano un fenomeno ancora in gran parte sommerso. Proprio pochi giorni fa, sono stati pubblicati i dati del turismo sessuale che coinvolge 80 mila italiani che periodicamente si recano in Paesi poveri in cerca di bambini o adolescenti. Oggi però, l’emersione del fenomeno e la sanzione penale e sociale, è fortemente minacciato, anche nel nostro Paese, da una pseudoscienza spazzatura che oscilla tra l’apologia della pedofilia e il negazionismo. Coffari punta il dito contro il negazionismo e la visione adultocentrica che si sono insinuati nei luoghi istituzionali legittimati da una teoria pseudoscientica che si chiama Pas (o Ap), sindrome da alienazione genitoriale.

Ideata dallo psichiatra americano Richard Gardner, la Pas rovescia i ruoli e nella tragedia dell’abuso, colpevolizza le vittime e protegge i violenti. Lo psichiatra americano in più di una occasione fece apologia della pedofilia: “E’ normalmente praticata e accettata da miliardi di esseri umani ed è funzionale alla propagazione della specie”. Durante l’esercizio della sua professione, consigliò  ad una coppia, il cui figlio Bill era stato abusato dal pediatra, di “curarlo” invitandolo a masturbarsi e a filmarlo per mostrargli le immagini. Coffari giustamente lo definisce un folle. Eppure, insieme al pastore luterano e psichiatra Underwager che affermò che “i pedofili devono diventare più positivi e sostenere la pretesa che la pedofilia è un’accettabile espressione della volontà di Dio per l’amore e l’unità tra esseri umani”, Gardner è oggi, il riferimento di alcuni Ctu (consulenti tecnici d’ufficio) chiamati a periziare, ovvero a dare il bollino di veridicità sulle denunce di violenze o abusi sessuali. Tutto questo avviene senza che vengano fatte indagini approfondite sugli abusi per cui le Ctu, in assenza di giudici attenti, divengono delle specie di “divinazioni da cartomanti”.

Nonostante la Pas sia stata rifiutata dal mondo scientifico (la sua nuova versione, Ap, non è stata accreditata come falsamente si sostiene, nell’ICD-11 nè si trova nel DSMV anche se c’è chi vaneggia ci sia) viene applicata nei nostri tribunali. Rafforzata dalla propalazione di fake news sulla fantomatica epidemia di false denunce di “madri malevole” che vorrebbero estromettere buoni padri dalla vita dei figli. Dati farlocchi diffusi senza il conforto di studi seri ma sulla base di opinioni. Andrea Coffari, infatti, spiega come si confondano ad arte archiviazioni e assoluzioni, qualora non si raggiunga la prova della colpevolezza, con le denunce fatte in malafede e strumentalmente. Ebbene numerosi studi svolti negli Stati Uniti e in Italia, citati nel libro, attestano che le denunce strumentali sono solo una piccola percentuale e oscillano tra l’1% e il 3% del totale delle denunce. Per fortuna i giudici attenti non mancano nei nostri tribunali e recentemente anche il magistrato Fabio Roia si è espresso criticamente sulla “chimera della Pas”.

La denuncia coraggiosa di Andrea Coffari scuote le coscienze e ricorda il dovere di proteggere “il popolo dei bambini” affinché non cali un silenzio tombale sulla violenza intrafamiliare, si interrompa la trasmissione intergenerazionale della violenze e si puniscano le violenze.

@nadiesdaa

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