L'indice che misura la fiducia delle famiglie è sceso da 116,2 di luglio a 115,2: una flessione dovuta principalmente al deterioramento della componente economica, mentre quella personale aumenta per il secondo mese consecutivo. Guardando alle imprese, dinamica negativa più accentuata nel settore manifatturiero e nei servizi
Il clima di fiducia di famiglie e imprese ad agosto 2018 è in calo rispetto al mese scorso. Secondo le rilevazioni dell’Istat, l’indice che misura la fiducia dei consumatori è sceso da 116,2 di luglio a 115,2, mentre l’indice composito delle imprese è passato da 105,3 a 103,8. La flessione dell’indice di fiducia dei consumatori, spiega l’Istituto statistico, è dovuta principalmente al deterioramento della componente economica (da 141,3 a 136,6), mentre quella personale aumenta per il secondo mese consecutivo passando da 107,8 a 108,5. Un calo, ma contenuto, caratterizza invece sia il clima corrente (da 113,3 a 112,8) che quello futuro (da 120,9 a 119,3). “Siamo già alla crisi del settimo anno con il governo Conte“, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
Guardando alle imprese, il clima di fiducia registra una dinamica negativa più accentuata nel settore manifatturiero (da 106,7 a 104,8) e nei servizi (da 105,9 a 104,7) rispetto alle costruzioni (da 139,9 a 139,3). In controtendenza invece il commercio al dettaglio dove l’indice aumenta da 102,7 a 104,2. Nel comparto manifatturiero peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione. Nel settore delle costruzioni, si registra un nuovo peggioramento dei giudizi sugli ordini mentre le aspettative sull’occupazione sono in aumento.
Nell’ambito dei servizi, l’Istat segnala anche una dinamica vivace nei servizi di informazione e comunicazione e per quelli turistici. Per quanto riguarda infine il commercio al dettaglio, l’aumento dell’indice di fiducia è caratterizzato da un miglioramento dei giudizi sulle vendite diffuso sia nella grande distribuzione che nella distribuzione tradizionale. Il saldo delle scorte di magazzino è in diminuzione e le aspettative sulle vendite future sono in peggioramento.
“Dopo l’exploit di giugno e l’arresto della corsa di luglio, la fiducia ora addirittura scende. Insomma, se a luglio era finita la luna di miele con il governo Conte, ora siamo già alla crisi del settimo anno”. Così il presidente dell’Unione nazionale consumatori Dona. “Lo dimostra il dato relativo alle attese sulla situazione economica dell’Italia che, dopo essere balzato da -22,4 di maggio a +1,5 di giugno, a luglio è tornato in territorio negativo, -5,1, e ora scende ulteriormente a -7,5. Peggiora anche il giudizio sulla situazione economica del nostro Paese, che cala da -30,3 del mese precedente a -35,8″, prosegue Dona. “Insomma – conclude – gli italiani non sembrano finora riporre grande fiducia nell’azione di governo fin qui attuata e attendono i primi risultati concreti prima di guardare con rinnovata speranza alle prospettive future”.