La famiglia di Nicky Haiden ha chiesto sei milioni di euro di risarcimento all’automobilista che il 22 maggio 2017 ha investito e ucciso il pilota statunitense a Misano Adriatico (Rimini). Il campione di motociclismo era stato travolto da una Peugeot 206 CC guidata da un 31enne di Morciano di Romagna. A dare la notizia della richiesta della famiglia è il Resto del Carlino. Il processo per omicidio stradale inizierà il 10 ottobre al Tribunale di Rimini, mentre il prossimo 9 settembre, durante la MotoGp di Misano, sarà inaugurata una stele in memoria di Hayden nel luogo dell’impatto che si trova tra via Tovoleto e Cà Raffaeli.
Nel maggio 2017 il pilota statunitense, campione del mondo della MotoGp del 2006, si stava allenando in bici con alcuni amici quando venne travolto dall’auto, sulla provinciale Riccione-Tavoleto, nella zona di Misano Adriatico, e sbattè violentemente contro il cofano e il parabrezza. Il campione fu portato in ospedale in gravissime condizioni, con un politrauma cranico e addominale. Dopo aver ricevuto le prime cure all’Infermi di Rimini venne poi trasferito in elicottero all’ospedale Bufalini di Cesena, specializzato in traumi. La morte dell’atleta venne annunciata cinque giorni dopo.
Secondo la ricostruzione fatta dal consulente della Procura, il giovane che ha investito Hayden all’incrocio, al momento dell’impatto viaggiava a 72,8 km all’ora anziché ai 50, che è il limite consentito in quel tratto. E stando alla ricostruzione, se avesse viaggiato ai 50 all’ora “sia continuando a velocità costante, sia reagendo e frenando, l’incidente sarebbe stato evitato”. Insomma se l’auto avesse rispettato i limiti, Hayden “sarebbe transitato appena davanti al veicolo” evitando l’impatto. Diversa invece la posizione del perito della difesa che punta sulla responsabilità piena di Hayden, sostenendo che anche se l’automobilista avesse rispettato il limite di velocità Hayden, non rispettando lo stop sarebbe comunque finito contro l’auto.