"Non posso parlare specificatamente di papa Francesco", ha detto il procuratore generale John Shapiro in un'intervista alla Nbc. Secondo l'inchiesta, sono circa 1000 i minorenni abusati da oltre 300 preti: "Spaventoso che i leader della Chiesa abbiano mentito ai fedeli la domenica, protetto questi predatori ma hanno documentato tutto e messo negli archivi segreti"
“Non c’erano solo abusi sessuali diffusi, stupri di bambini, ma una sistematica copertura che arrivava fino in Vaticano“. All’indomani della pubblicazione di quello che viene ritenuto la più articolata inchiesta pubblicato sinora sulla pedofilia nella Chiesa americana, con oltre 1000 casi segnalati e circa 300 preti coinvolti, il procuratore generale della Pennsylvania, John Shapiro, accusa anche la Santa Sede in un’intervista per ‘Today Show‘ alla Nbc.
L’inchiesta coinvolge sei delle otto diocesi della Pennsylvania e dimostrerebbe che dagli Anni ’40 in poi oltre mille bambini sono stati abusati da 300 sacerdoti. Il rapporto, composto da 1300 pagine, ha portato all’incriminazione di due preti, ma la maggioranza dei presunti responsabili è ormai morta e la gran parte dei fatti è prescritta. Shapiro, nel corso della sua intervista alla Nbc, ha assicurato di avere “le prove che il Vaticano sapeva e ha coperto gli abusi” ma ha sottolineato “non posso parlare specificatamente di papa Francesco“.
Il rapporto del grand jury riporta anche i casi di stupri, aborti e occultamenti subiti dalle vittime che quando subirono gli abusi erano adolescenti o in età prepuberale. Diverse di loro sono diventate dipendenti da alcol e droga, mentre altre hanno tentato il suicidio. “È orribile pensare a cosa hanno fatto questi uomini di Dio a questi bambini, e poi hanno dovuto coprirlo intenzionalmente per proteggere questi preti dalla giustizia – ha attaccato il procuratore generale – Quello che abbiamo trovato davvero spaventoso è che i leader della Chiesa avrebbero mentito ai fedeli la domenica, mentito in pubblico, protetto questi predatori ma hanno documentato tutto e messo negli archivi segreti a pochi passi dai vescovi”.