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”iPhone X a 1 euro”: è una truffa. Falsi articoli usati per rubare i dati agli utenti che si “mascherano” con la grafica di grandi siti

L’idea è qualcosa di già visto: offerte fantasmagoriche o sconti sensazionali per spingere gli utenti ad inserire i propri dati personali e quindi appropriarsene. La novità è invece il mezzo, poiché sta tornando di moda la truffa camuffata da notizia lanciata attraverso finti mezzi di informazione di alta affidabilità. I truffatori creano siti o blog ricalcandone il layout

di Kevin Ben Alì Zinati

L’occhio prima di tutto viene attirato dal nome: iPhone X o Samsung Galaxy S9. Poi viene calamitato dal prezzo, fissato alla strepitosa cifra di 1€. E infine insieme al mouse, si posano sul tasto “compra”. Clic. E così cadiamo nella rete e come pesci finiamo pescati dall’amo dei truffatori. Ma era scritto su Repubblica.it, come può essere una fake news o una truffa?
Le battute di phishing online tornano prepotentemente a coinvolgere siti di informazione più o meno noti, tra i quali spicca anche quello del quotidiano. L’idea è qualcosa di già visto: offerte fantasmagoriche o sconti sensazionali per spingere gli utenti ad inserire i propri dati personali e quindi appropriarsene. La novità è invece il mezzo, poiché sta tornando di moda la truffa camuffata da notizia lanciata attraverso finti mezzi di informazione di alta affidabilità. I truffatori creano siti o blog ricalcandone il layout e l’impaginazione degli articoli, la grafica e il funzionamento, come successo per Repubblica.it (ma anche per altri siti), sfruttano la loro popolarità e la loro credibilità per attirare anche i lettori più scettici e poi li truffano.

Su questi finti siti vengono caricati articoli falsi che lanciano notizie sensazionali, come un iPhone X (che ha un valore di oltre 1000 euro) svenduto a solo 1 euro, e offrono link come indicazioni utili per accedere all’offerta che poi invece ci fanno atterrare sulla pagina truffaldina. È successo con la “pazzesca” soffiata sul sito che vendeva iPhone X a solo 1 euro circolata sul web come notizia lanciata direttamente da Repubblica.it. Ed è successo anche con altri finti siti d’informazione che riportavano la notizia di prodotti Apple al prezzo di un caffè come strategia di marketing nella battaglia con Android di Google “per recuperare utenti a cui offrire iPhone X a un prezzo estremamente basso e trasformarli in fedeli clienti Apple che diffonderanno il messaggio agli amici”. Per rafforzare l’inganno, gli articoli fasulli riportano anche testimonianze di fantomatici Marketing Manager o di immaginari clienti che avrebbero scacciato i propri dubbi provando l’offerta e vedendosi recapitare a casa un iPhone X. L’atterraggio su queste pagine è spesso veicolato anche da finte sponsorizzazioni Facebook che, una volta assicuratosi della conformità tecnica dell’annuncio, gli dà il suo ok per circolare.

Le conseguenze di queste truffe sono tutt’altro che piacevoli. Si passa dall’attivazione di abbonamenti o offerte costosissime a copiosi addebiti sulla carta di credito. Nel caso di Repubblica.it, come segnalato dagli stessi colleghi, una possibile salvezza è l’url a cui si viene reindirizzati cliccando sul falso link: se non contiene “http://www.repubblica.it/” con tutte le possibili sotto sezioni, allora non appartiene al giornale. Lo stesso accorgimento è valido anche per gli altri siti conosciuti. Ma oltre a questo, come sempre, attenzione e buon senso di fronte a titoli assurdi e offerte commerciali urlate come fossero scoop giornalistici, sono sempre gli scudi migliori.

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