“Mi verrebbe di bestemmiare su quanto non si fa sui rifugiati. I nostri governi hanno perso il senso della realtà e l’umanità”. Vanessa Redgrave, l’attrice britannica premio Oscar, fresca di Leone d’Oro alla carriera, non usa mezzi termini per parlare di uno dei temi di maggiore attualità tanto in Europa quanto in Usa. E d’altronde, proprio al tema dei rifugiati, la Redgrave ha dedicato la sua opera prima da regista, il documentario Sea Sorrow, (Il dolore del mare), presentato nell’autunno scorso alla Festa di Roma. “Ho fatto quel documentario perché i bambini continuano a morire in mare“, sottolinea, prima di dichiararsi “straordinariamente felice” per il premio alla carriera della Mostra di Venezia.
D’altronde, aggiunge, il suo legame cinematografico con Venezia è “eccezionale“: “La scorsa estate stavo girando proprio a Venezia The Aspern Papers e molti anni fa ho girato La vacanza nelle paludi del Veneto. Il mio personaggio parlava solo in dialetto veneziano. Credo di essere l’unica attrice non italiana ad aver recitato un intero ruolo in dialetto veneziano! Quindi un po’ questo premio me lo sono meritato”, sorride l’attrice 81enne, che ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera nel corso della cerimonia inaugurale di mercoledì sera.