È crollato il tetto di una chiesa nel centro storico di Roma: si tratta della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami. Dalle prime informazioni si apprende che il tetto è ceduto di tre quarti e ha fatto collassare quasi del tutto una volta della struttura. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Comando di Piazza Venezia e i vigili del fuoco che hanno eliminato con una gru alcune parti pericolanti. L’edificio – che durante il fine settimana avrebbe dovuto ospitare diversi matrimoni – era chiuso al momento del crollo e non si registrano feriti. Il soprintendente speciale di Roma, Francesco Prosperetti, ipotizza che i danni si aggirino attorno ad un milione di euro.
“E’ crollato quasi tutto il tetto, più di tre quarti”, ha spiegato il vicecomandante dei vigili del fuoco di Roma Marcello Lombardini, il quale ha precisato che la struttura del tetto è in legno. “La copertura in legno – ha detto – ha danneggiato le parti interne della volta sottostante”.
La chiesa si trova nel rione Campitelli presso il Foro Romano a due passi dal Campidoglio. Venne costruita nel 1597 per volere della Congregazione dei Falegnami in onore del loro patrono, San Giuseppe. L’opera venne completata nel 1663 da Antonio Del Grande e restaurata nel 1886 quando venne aggiunta una nuova abside. L’interno della chiesa è a navata unica e presenta due cappelle per lato. Tra le opere più notevoli interne c’è la “Natività” di Carlo Maratta del 1651.
Anche il Carcere Mamertino, sottostante alla Chiesa dei Falegnami, è stato danneggiato dal crollo del tetto.”Alcuni frammenti del tetto – ha spiegato l’ingegnere dei vigili del fuoco Luigi Liolli – hanno colpito una parte dell’altare. Una trave ha poi lesionato anche il carcere Mamertino dove praticamente si è sfondato il pavimento”. Si tratta del più antico di Roma: qui venivano reclusi i prigionieri illustri dell’antica Roma e proprio per questo si trova vicino alla Via Sacra nel Foro. L’agiografia cristiana vuole che vi fossero reclusi in epoca neroniana anche gli apostoli Pietro e Paolo.
La chiesa, precisa la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, “è di proprietà del Vicariato. La manutenzione è di competenza della soprintendenza archeologica del Mibac. Al parco del Colosseo compete invece il sottostante Carcere Mamertino”. Russo si trova sul posto insieme con il soprintendente archeologico Mibac Francesco Prosperetti. “Il crollo del tetto ha travolto il bel soffitto ligneo cassettonato, che era del ‘600 – spiega – siamo tutti qui fuori insieme con gli archeologi, gli storici dell’arte, i restauratori in attesa che i vigili del fuoco ci lascino entrare”. La procura di Roma ha aperto un’ inchiesta.