Stan Brock, addio all’attore che diventò filantropo: nelle sue cliniche cure gratis a 700mila americani senza assicurazione
E' morto il fondatore della Remote Area Medical: nacque per installare ospedali nei Paesi del Terzo Mondo, ma poi diventò il sostegno fondamentale per decine di migliaia di statunitensi. E la sua vita è una leggenda: prima domatore di animali in tv, poi star dei B-movies di Hollywood, secondo l'Independent non aveva conto corrente e si nutriva di porridge e frutta fresca
Fu sulla sua pelle che capì quello che doveva fare. “Un cavallo di nome Diavolo mi aveva disarcionato e quando mi ripresi, mi sentii dire che l’ospedale più vicino era a 26 giorni di viaggio”. Così Stan Brock, domatore di animali in tv e star dei B movies di Hollywood, nel 1985 decise di fondare la Remote Area Medical, la onlus che cura chi si trova in luoghi senza servizi medici: nel Terzo Mondo, certo, ma anche negli Stati Uniti dove la Ram assiste gratis gli americani che non possono permettersi di pagare l’assicurazione sanitaria. Ieri Brock, lo showman diventato filantropo, è morto: aveva 82 anni. Di lui l’Independent ha scritto che non aveva un conto corrente, non aveva soldi né reddito, che dormiva su un materasso per terra e si nutriva solo di porridge e frutta fresca. Che fosse vero o no, la vita di Stan Brock è stata comunque leggendaria.
Una vita straordinaria. Nato nel 1936 a Preston, nel Regno Unito, in gioventù Stan fu il re degli animali selvaggi: li domava per lo show televisivo NbcWild Kingdom, alla fine degli anni Sessanta. Cintura nera di taekwondo, è stato action star nei B movies di Hollywood. Fu durante i 15 anni trascorsi in Amazzonia che Stan maturò l’idea di fondare la sua onlus, quando cadde da cavallo e l’ospedale si trovava così lontano.
Così nel 1985 fondò la Ram “per servire Paesi poveri come Guatemala, Honduras e quelli in Africa“, ma presto si rese conto che ad aver bisogno di cure gratis erano gli stessi statunitensi, che non potevano permettersi la copertura assicurativa. “Ora più del 90 per cento del lavoro che portiamo avanti si svolge qui, nella Terra dei Liberi. Anche se Los Angeles non è un’area remota – ha raccontato Brock a chi scrive, nel 2013 – Ad essere remote sono le possibilità per le persone di accedere alle cure. E il numero delle persone che ha bisogno di noi, qua, sta crescendo”.
Dal 1992, quando fu aperta la prima clinica a Sneedville, in Tennessee, ad oggi, si calcola che più di 740mila persone abbiano ricevuto cure grazie alle 958 cliniche itineranti di Remote Area Medical. Ogni spedizione dura pochi giorni ma nasconde mesi e mesi di preparazione, durante i quali vengono donate le medicine, gli strumenti medici, le sistemazioni e i veicoli. E’ proprio su un aeroplano C-47 usato dagli Alleati nello sbarco in Normandia che Stan si spostava per controllare le operazioni. Non solo Stati Uniti: per volere di Stan Brock, anche in Guyana un elisoccorso continua ad operare gratuitamente tutto l’anno. Si calcola che oltre 740mila persone sono state visitate negli ambulatori itineranti di Remote Area Medical, che, grazie a medici volontari, ha fornito gratuitamente cure specialistiche ai cittadini statunitensi, per un valore di 120 milioni di dollari, ma pure agli animali, grazie ai veterinari pure loro volontari.
Il lavoro di Remote Area Medical non si fermerà con la morte del suo fondatore. “Ram – assicura la onlus – continuerà a far tesoro della sua eredità e a prendersi cura delle persone che si trovano nel bisogno. Brock ha costruito un’organizzazione solida, guidata da 12 membri del direttivo, 34 membri dello staff e decine di migliaia tra volontari e donatori”.
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La Redazione
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "Questo è un Governo serio, non soltanto questo è Governo capace, ma questo è un Governo responsabile e che si assume tutte le responsabilità, ivi compresa anche quella di poter prevedere -e sarà portato in Parlamento nel momento in cui dovesse esservene effettivamente la necessità- una riprogrammazione del Pnrr su alcune misure che non hanno dato l'esito soddisfacente o che ci aspettavamo. Ma proprio perché le risorse le vogliamo utilizzare, e non buttare, siamo disposti anche a una riprogrammazione". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "Il racconto di Giorgia Meloni ponte tra Trump e l'Unione europea è una roba molto provinciale, inventata, non esiste. Trump ha parlato con Macron, Starmer, con il primo ministro giapponese, israeliano, con leader di altri continenti ma non ha mai fatto un incontro con la Meloni. E' andata lei tre volte a trovarlo e a baciare la pantofola. Ma all'interesse nazionale chi ci pensa?". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Uno Rai.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "Domani esce il libro 'L'influencer' e l'influencer è Giorgia Meloni. E' la più brava di tutti a comunicare, molto più brava di me e più brava del più bravo di tutti, Berlusconi. E' perfetta, come tutti gli influencer sceglie il momento giusto e il giusto contenuto, però in questo periodo le famiglie non hanno bisogno di una comunicazione perfetta o di reel virali, c'è bisogno di politica". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Uno Rai.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha 194,4 miliardi a disposizione, ha ad oggi ottenuto 122,3 miliardi, pari al 63 per cento della dotazione complessiva. Ha speso il 52 per cento di quanto ha ottenuto dei 122 miliardi. Questo piano si regge anche su 270.406 progetti. Bene, di questi 270.406 progetti ne sono stati completati e ne sono stati già chiusi 164.566, pari al 60,86 per cento; quanto al valore dell'importo, è pari a 46,43 miliardi che, su 141 miliardi e 740 milioni, quanto si compone il paniere di tutti gli interventi, è pari al 33 per cento". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione della mozione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.
"Ora, non mi pare -ha aggiunto- che aver ultimato il 60 per cento -tra ultimato e in fase di ultimazione il 60,86 per cento- dei progetti, dovrebbe essere preso come un dato negativo: in primo luogo, perché è offensivo rispetto a tutte le amministrazioni che già si sono attivate per concludere quei progetti; in secondo luogo, perché è evidente che, quanto al valore, prima si concludono i progetti che hanno un minore impatto economico e quelli successivi sono quelli che hanno maggiore impatto economico".
"Perché -ha poi lamentato Foti- continuare a dire che i dati non sono disponibili? Vi è una pigrizia da parte di chi lo dice, perché basterebbe andare sul sito Italia Domani e sono tutti dati aperti; ognuno può andare a vedere singolarmente lo stato di progetto per progetto. Consiglierei anche di farlo, magari qualcuno potrebbe avere amare sorprese anche in ordine all'efficienza di alcune regioni o alla sedicente efficienza di alcune regioni".
Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - "Il settore farmaceutico rappresenta una punta di diamante per l'Italia e per l'Europa, sia per il contributo al benessere e alla salute dei cittadini, sia in termini di competitività e di resilienza per il sistema industriale ed economico. Noi chiediamo, prima di tutto, di avere un sistema a casa nostra che aiuti queste aziende a continuare a crescere a livello internazionale. Il nostro settore, in particolare le aziende italiane, fanno quasi il 50% dell'investimento in innovazione in Italia". Così Alessandro Chiesi, presidente Chiesi Farmaceutici Spa, nel suo intervento questa mattina a Milano all'evento per la pubblicazione del rapporto di Fondazione Edison sulle Fab 13, le multinazionali del Made in Italy di Farmindustria.
"Quello di cui noi abbiamo bisogno è stabilità - sottolinea Chiesi - Il sistema competitivo internazionale è fortissimo. Gli Stati Uniti hanno sempre rappresentato e rappresentano il primo motore dell'innovazione nel settore della sanità, ma oggi l'Europa continua a perdere colpi e la Cina invece avanza e ci incalza. Dall'Italia, queste aziende hanno saputo imporsi a livello globale". Per mantenere qui 'il cuore e la mente' delle "nostre attività, continuiamo ad investire a livello di ricerca e sviluppo e per poterlo fare davvero bisogna avere consapevolezza e lavorare come sistema".
A proposito dei dazi dagli Stati Uniti, "è evidente che un'azienda americana, che ha investito in Italia, fa molto prima a riposizionarsi e a tornare indietro. E' importantissimo creare le condizioni, non i soldi, ma le condizioni - rimarca - a livello italiano ed europeo perché si possa continuare a funzionare e le aziende italiane possano investire in Italia. Ma è già in arrivo la nuova normativa farmaceutica europea, che ci porta indietro. Gli altri sistemi, gli americani, i cinesi, stanno allungando la protezione brevettuale proprio per favorire l'innovazione, attrarre gli investimenti, in Europa si fa il contrario. E' solo un esempio, ma c'è veramente bisogno di coerenza e una strategia che sia molto più concreta", conclude.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "La divisione è sia dentro la maggioranza che dentro l'opposizone. Ma è chiaro che il governo che ha linee diverse è un problema maggiore". Lo ha detto Matteo Renzi, a Radio Uno Rai, a proposito del voto di domani del Parlamento sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "Sembra il minimo poter intervenire dopo le numerose richieste che sono state, più volte, riservate su agenzie, comunicati e quant'altro, che il Governo non debba sottrarsi al confronto parlamentare. In verità devo dire che il Governo è presente. Mi dispiace che dopo, e soltanto, alcuni interventi molti dei pochi presenti si siano dileguati: erano 20 e siamo rimasti molto meno. È pur vero che questo è un consesso che, in questo momento, non necessita del numero legale, però penso che se si vuole confronto bisognerebbe poi praticarlo e non soltanto enunciarlo sulle agenzie o sugli articoli di stampa". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione della mozione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.
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Mondo
Stan Brock, addio all’attore che diventò filantropo: nelle sue cliniche cure gratis a 700mila americani senza assicurazione
E' morto il fondatore della Remote Area Medical: nacque per installare ospedali nei Paesi del Terzo Mondo, ma poi diventò il sostegno fondamentale per decine di migliaia di statunitensi. E la sua vita è una leggenda: prima domatore di animali in tv, poi star dei B-movies di Hollywood, secondo l'Independent non aveva conto corrente e si nutriva di porridge e frutta fresca
Fu sulla sua pelle che capì quello che doveva fare. “Un cavallo di nome Diavolo mi aveva disarcionato e quando mi ripresi, mi sentii dire che l’ospedale più vicino era a 26 giorni di viaggio”. Così Stan Brock, domatore di animali in tv e star dei B movies di Hollywood, nel 1985 decise di fondare la Remote Area Medical, la onlus che cura chi si trova in luoghi senza servizi medici: nel Terzo Mondo, certo, ma anche negli Stati Uniti dove la Ram assiste gratis gli americani che non possono permettersi di pagare l’assicurazione sanitaria. Ieri Brock, lo showman diventato filantropo, è morto: aveva 82 anni. Di lui l’Independent ha scritto che non aveva un conto corrente, non aveva soldi né reddito, che dormiva su un materasso per terra e si nutriva solo di porridge e frutta fresca. Che fosse vero o no, la vita di Stan Brock è stata comunque leggendaria.
Una vita straordinaria. Nato nel 1936 a Preston, nel Regno Unito, in gioventù Stan fu il re degli animali selvaggi: li domava per lo show televisivo Nbc Wild Kingdom, alla fine degli anni Sessanta. Cintura nera di taekwondo, è stato action star nei B movies di Hollywood. Fu durante i 15 anni trascorsi in Amazzonia che Stan maturò l’idea di fondare la sua onlus, quando cadde da cavallo e l’ospedale si trovava così lontano.
Così nel 1985 fondò la Ram “per servire Paesi poveri come Guatemala, Honduras e quelli in Africa“, ma presto si rese conto che ad aver bisogno di cure gratis erano gli stessi statunitensi, che non potevano permettersi la copertura assicurativa. “Ora più del 90 per cento del lavoro che portiamo avanti si svolge qui, nella Terra dei Liberi. Anche se Los Angeles non è un’area remota – ha raccontato Brock a chi scrive, nel 2013 – Ad essere remote sono le possibilità per le persone di accedere alle cure. E il numero delle persone che ha bisogno di noi, qua, sta crescendo”.
Dal 1992, quando fu aperta la prima clinica a Sneedville, in Tennessee, ad oggi, si calcola che più di 740mila persone abbiano ricevuto cure grazie alle 958 cliniche itineranti di Remote Area Medical. Ogni spedizione dura pochi giorni ma nasconde mesi e mesi di preparazione, durante i quali vengono donate le medicine, gli strumenti medici, le sistemazioni e i veicoli. E’ proprio su un aeroplano C-47 usato dagli Alleati nello sbarco in Normandia che Stan si spostava per controllare le operazioni. Non solo Stati Uniti: per volere di Stan Brock, anche in Guyana un elisoccorso continua ad operare gratuitamente tutto l’anno. Si calcola che oltre 740mila persone sono state visitate negli ambulatori itineranti di Remote Area Medical, che, grazie a medici volontari, ha fornito gratuitamente cure specialistiche ai cittadini statunitensi, per un valore di 120 milioni di dollari, ma pure agli animali, grazie ai veterinari pure loro volontari.
Il lavoro di Remote Area Medical non si fermerà con la morte del suo fondatore. “Ram – assicura la onlus – continuerà a far tesoro della sua eredità e a prendersi cura delle persone che si trovano nel bisogno. Brock ha costruito un’organizzazione solida, guidata da 12 membri del direttivo, 34 membri dello staff e decine di migliaia tra volontari e donatori”.
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Roma, 17 mar (Adnkronos) - "Il racconto di Giorgia Meloni ponte tra Trump e l'Unione europea è una roba molto provinciale, inventata, non esiste. Trump ha parlato con Macron, Starmer, con il primo ministro giapponese, israeliano, con leader di altri continenti ma non ha mai fatto un incontro con la Meloni. E' andata lei tre volte a trovarlo e a baciare la pantofola. Ma all'interesse nazionale chi ci pensa?". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Uno Rai.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "Domani esce il libro 'L'influencer' e l'influencer è Giorgia Meloni. E' la più brava di tutti a comunicare, molto più brava di me e più brava del più bravo di tutti, Berlusconi. E' perfetta, come tutti gli influencer sceglie il momento giusto e il giusto contenuto, però in questo periodo le famiglie non hanno bisogno di una comunicazione perfetta o di reel virali, c'è bisogno di politica". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Uno Rai.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha 194,4 miliardi a disposizione, ha ad oggi ottenuto 122,3 miliardi, pari al 63 per cento della dotazione complessiva. Ha speso il 52 per cento di quanto ha ottenuto dei 122 miliardi. Questo piano si regge anche su 270.406 progetti. Bene, di questi 270.406 progetti ne sono stati completati e ne sono stati già chiusi 164.566, pari al 60,86 per cento; quanto al valore dell'importo, è pari a 46,43 miliardi che, su 141 miliardi e 740 milioni, quanto si compone il paniere di tutti gli interventi, è pari al 33 per cento". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione della mozione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.
"Ora, non mi pare -ha aggiunto- che aver ultimato il 60 per cento -tra ultimato e in fase di ultimazione il 60,86 per cento- dei progetti, dovrebbe essere preso come un dato negativo: in primo luogo, perché è offensivo rispetto a tutte le amministrazioni che già si sono attivate per concludere quei progetti; in secondo luogo, perché è evidente che, quanto al valore, prima si concludono i progetti che hanno un minore impatto economico e quelli successivi sono quelli che hanno maggiore impatto economico".
"Perché -ha poi lamentato Foti- continuare a dire che i dati non sono disponibili? Vi è una pigrizia da parte di chi lo dice, perché basterebbe andare sul sito Italia Domani e sono tutti dati aperti; ognuno può andare a vedere singolarmente lo stato di progetto per progetto. Consiglierei anche di farlo, magari qualcuno potrebbe avere amare sorprese anche in ordine all'efficienza di alcune regioni o alla sedicente efficienza di alcune regioni".
Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - "Il settore farmaceutico rappresenta una punta di diamante per l'Italia e per l'Europa, sia per il contributo al benessere e alla salute dei cittadini, sia in termini di competitività e di resilienza per il sistema industriale ed economico. Noi chiediamo, prima di tutto, di avere un sistema a casa nostra che aiuti queste aziende a continuare a crescere a livello internazionale. Il nostro settore, in particolare le aziende italiane, fanno quasi il 50% dell'investimento in innovazione in Italia". Così Alessandro Chiesi, presidente Chiesi Farmaceutici Spa, nel suo intervento questa mattina a Milano all'evento per la pubblicazione del rapporto di Fondazione Edison sulle Fab 13, le multinazionali del Made in Italy di Farmindustria.
"Quello di cui noi abbiamo bisogno è stabilità - sottolinea Chiesi - Il sistema competitivo internazionale è fortissimo. Gli Stati Uniti hanno sempre rappresentato e rappresentano il primo motore dell'innovazione nel settore della sanità, ma oggi l'Europa continua a perdere colpi e la Cina invece avanza e ci incalza. Dall'Italia, queste aziende hanno saputo imporsi a livello globale". Per mantenere qui 'il cuore e la mente' delle "nostre attività, continuiamo ad investire a livello di ricerca e sviluppo e per poterlo fare davvero bisogna avere consapevolezza e lavorare come sistema".
A proposito dei dazi dagli Stati Uniti, "è evidente che un'azienda americana, che ha investito in Italia, fa molto prima a riposizionarsi e a tornare indietro. E' importantissimo creare le condizioni, non i soldi, ma le condizioni - rimarca - a livello italiano ed europeo perché si possa continuare a funzionare e le aziende italiane possano investire in Italia. Ma è già in arrivo la nuova normativa farmaceutica europea, che ci porta indietro. Gli altri sistemi, gli americani, i cinesi, stanno allungando la protezione brevettuale proprio per favorire l'innovazione, attrarre gli investimenti, in Europa si fa il contrario. E' solo un esempio, ma c'è veramente bisogno di coerenza e una strategia che sia molto più concreta", conclude.
Roma, 17 mar (Adnkronos) - "La divisione è sia dentro la maggioranza che dentro l'opposizone. Ma è chiaro che il governo che ha linee diverse è un problema maggiore". Lo ha detto Matteo Renzi, a Radio Uno Rai, a proposito del voto di domani del Parlamento sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "Sembra il minimo poter intervenire dopo le numerose richieste che sono state, più volte, riservate su agenzie, comunicati e quant'altro, che il Governo non debba sottrarsi al confronto parlamentare. In verità devo dire che il Governo è presente. Mi dispiace che dopo, e soltanto, alcuni interventi molti dei pochi presenti si siano dileguati: erano 20 e siamo rimasti molto meno. È pur vero che questo è un consesso che, in questo momento, non necessita del numero legale, però penso che se si vuole confronto bisognerebbe poi praticarlo e non soltanto enunciarlo sulle agenzie o sugli articoli di stampa". Lo ha affermato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, intervenendo alla Camera durante la discussione generale della mozione presentata da Azione della mozione sul monitoraggio e lo stato di attuazione del Pnrr.