"Me la sono vista proprio brutta stavolta - dice in un posto su facebook - ma se ora sto riprendendomi, se posso essere qui a raccontarvi questa mia terribile disavventura, è solo grazie allo straordinario lavoro svolto" dai medici del San Raffaele
“Sono stato ricoverato in terapia intensiva per una encefalite virale trasmessa probabilmente da una banale puntura di zanzara, una banale puntura che mi ha portato in pericolo di vita”. A parlare è il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, che racconta su Facebook della grande paura provata nei giorni scorsi. “Sono dispiaciuto, anzi addolorato, di non poter partecipare per la prima volta dopo circa 27 anni alla Berghem Fest, la festa della Lega che sento più mia perché è la festa di noi bergamaschi, la nostra festa storica, la festa che amo di più. Avrei voluto esserci, per incontrarvi tutti, amici, e partecipare ad un bel confronto su temi concreti, e invece non ci potrò essere perché mi sto riprendendo da un problema di salute che ha messo in pericolo la mia vita, anche se per fortuna ora il peggio è scongiurato”
Il parlamentare leghista è stato ricoverato a Milano e ora racconta: “Avrei preferito farne a meno, ma ancora una volta ho toccato con mano l’eccellenza straordinaria della sanità della Lombardia, in una delle sue migliori strutture, l’ospedale San Raffaele”. “Me la sono vista proprio brutta stavolta – dice – ma se ora sto riprendendomi, se posso essere qui a raccontarvi questa mia terribile disavventura, è solo grazie allo straordinario lavoro svolto” dai medici dell’Irccs di via Olgettina. “Struttura che già in passato mi aveva curato nel migliore dei modi – ricorda – e che ha affrontato come meglio non si poteva questa emergenza“. Per questo, conclude, “voglio ringraziare di cuore il primario della terapia intensiva, il professor Zangrillo, e il suo braccio destro, la dottoressa Calabrò, e il primario della Neurologia, il professor Comi, e il suo aiuto, la dottoressa Fazio, peraltro entrambi bergamaschi: grazie ad ognuno di loro e ai loro staff, e a tutto il personale, per avermi fatto uscire vivo e vegeto da questa disavventura. Grazie all’ospedale San Raffaele e al sistema sanitario lombardo, un’eccellenza unica a livello europeo”. Calderoli è stato dimesso oggi, fanno sapere dal suo entourage, e in ospedale è stato sottoposto ai test necessari per dare un nome al virus che lo ha colpito, proprio nei giorni in cui diverse regioni del Nord Italia, fra cui la Lombardia, sono alle prese con numerosi casi di infezione da virus West Nile.