A riportare la notizia è l'edizione locale del Corriere della Sera che rende noto un lungo vertice alla questura di Rovigo per decidere come procedere nei confronti dell'uomo. Le autorità stanno "verificando la corrispondenza tra l’account del poliziotto e quello di chi ha pubblicato i post"
Un poliziotto in servizio al commissariato di Adria, ex segretario provinciale del Coisp con un passato alla questura di Venezia, rischia un provvedimento disciplinare per la pubblicazione di post sulla morte di Stefano Cucchi, sui migranti, sullo stupro di Jesolo e su Laura Boldrini sul suo profilo Facebook. Provvedimenti che potrebbero costringerlo anche ad abbandonare la divisa. A riportare la notizia è l’edizione locale del Corriere della Sera che rende noto un lungo vertice alla questura di Rovigo per decidere come procedere nei confronti dell’uomo. Stando alla versione ufficiale, le autorità stanno “verificando la corrispondenza tra l’account del poliziotto e quello di chi ha pubblicato i post” e nel caso ” valuteremo le responsabilità”.
Due settimane di commenti e pubblicazioni che in poche ore sono diventati virali sul social, tanto che il Codacons ha chiesto vengano presi provvedimenti nei confronti dell’agente, Mauro Maistro. Dalla vittima di stupro a Jesolo, a Stefano Cucchi, dai migranti al comandante della Diciotti: l’uomo, senza limiti, commenta senza limiti gli avvenimenti che hanno occupato le pagine di cronaca degli ultimi giorni. “Questa mi sembra una cazzata come quella di Jesolo”, scrive in merito alla notizia della turista 19enne violentata a Rimini – per cui sono indagati due allievi poliziotti – aggiungendo che “troppe donne prima si mettono in situazioni strane e poi fanno le vittime”. Maistro si è scagliato anche contro la la minorenne aggredita a Jesolo e contro l’ex presidente della Camera Laura Boldrini con commenti sessisti.
“La celebrazione di una persona che valeva poco da vivo e che da morto è diventato un affarone”, è invece il commento che il poliziotto ha riservato a Cucchi, in occasione dell’uscita di “Sulla mia pelle”, il film che racconta gli ultimi sette giorni di vita del ragazzo morto mentre si trovava in custodia cautelare. A mettere sotto i riflettori i post incriminati è stata la collaboratrice del Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli: “Io di poliziotti ne conosco tanti, so che si vergogneranno di un collega così”, ha scritto su Facebook accompagnando il post gli screenshot dei post del poliziotto. “Ora sta togliendo tutto, ma direi che è un po’ tardi – ha poi scritto Lucarelli – a meno che anche a lui qualcuno non abbia rubato l’iPad”, riferendosi al caso di qualche giorno fa dei post razzisti di un medico di Spoleto.