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Palio di Siena, la giunta vota a favore di un’edizione straordinaria per i 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale

L'amministrazione approva la proposta di Assoarma (la federazione delle associazioni d’arma). Ora sarà il Magistrato delle Contrade a dover comunicare ai 17 popoli la proposta della giunta e se riuscirà ad ottenere l’adesione di 10 di essi, la palla tornerà al consiglio comunale che a quel punto approverà la delibera facendo partire la macchina organizzativa
Palio di Siena, la giunta vota a favore di un’edizione straordinaria per i 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale
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A Siena l’ultimo palio straordinario fu celebrato diciotto anni fa, nel 2000, in occasione del Giubileo. Ora, a sole due settimane dalla corsa che ha incoronato la Lupa per la 37° volta, le contrade potrebbero tornare a sfidarsi in un periodo atipico come novembre per celebrare il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. L’idea è venuta a metà agosto ad Assoarma (la federazione delle associazioni d’arma) che ha mandato la richiesta scritta a Palazzo Pubblico una settimana fa: giovedì pomeriggio così la giunta guidata dal sindaco di centrodestra Luigi De Mossi ha votato a favore approvando una delibera per organizzare un palio straordinario in autunno dedicato alla prima guerra mondiale “quale principio ispiratore del recupero della memoria storica, intesa a valorizzare la cultura nazionale e la memoria popolare”. Ora sarà il Magistrato delle Contrade a dover comunicare ai 17 popoli la proposta della giunta e se riuscirà ad ottenere l’adesione di 10 di essi, la palla tornerà al consiglio comunale che a quel punto approverà la delibera facendo partire la macchina organizzativa.

L’approvazione della delibera di giunta votata da nove assessori su dieci ha dato il via anche alle prime ipotesi sulla data per il palio straordinario: al momento a Palazzo Civico hanno cerchiato le prime due domeniche di novembre, il 4 o l’11. Il 4 novembre 1918 l’Italia firmò il bollettino della vittoria e la resa dell’impero austro-ungarico a Villa Giusti mentre l’11 è invece il vero giorno in cui si conclusero le ostilità. Al momento, comunque, ci sono dei tempi tecnici da rispettare: secondo il regolamento ufficiale, le contrade devono essere riunite dal Magistrato almeno 10 giorni dopo la comunicazione ufficiale del sindaco e a quel punto i 17 popoli si dovranno riunire per decidere sull’adesione all’iniziativa. “Ci farebbe piacere che la nostra proposta fosse accolta – ha detto al Corriere di Siena il presidente provinciale di Assoarma Federico Pellegrino – il Palio è la festa più bella del mondo ed ha un legame con questa data visto che lo sbandieramento della vittoria è stata istituita proprio alla fine della prima guerra mondiale”.

La delibera con cui è stato proposto il terzo palio dell’anno dopo quello della Madonna di Provenzano (2 luglio) e quello dell’Assunta (16 agosto) ha provocato un sentimento di eccitazione da parte di quelle contrade che vogliono prendersi la rivincita e anche del mondo del turismo che ogni anno punta forte proprio sull’evento. Allo stesso tempo, però, molti in città sono scettici sia per il periodo in cui sarà allestito, sia per le difficoltà organizzative. A puntare il dito contro la giunta comunale è proprio l’ex sindaco di Siena Bruno Valentini, sconfitto a giugno a causa delle spaccature interne al Pd sul suo nome, secondo cui non ci sono “i tempi tecnici e le risorse (circa mezzo milione) per organizzare un palio straordinario”. Le altre due incognite che peseranno sulla decisione delle contrade sono quelle legata al meteo, che in autunno inoltrato è ovviamente più avverso che in estate, e al periodo: durante il palio la città si ferma quasi completamente e farlo nel pieno della stagione lavorativa potrebbe provocare non pochi problemi ai senesi.

Andando indietro nel tempo, l’idea di un palio straordinario era già venuta nel 1990 in occasione dei 750 anni dell’Università di Siena e nel 2009 per i 700 anni del Costituto, il documento del 1309 con cui furono formalizzate le norme e le leggi che regolavano la vita in città. In entrambi i casi, però, le contrade votarono “no” all’allestimento del palio straordinario e alla fine non se ne fece niente. Adesso saranno di nuovo loro a decidere.

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