“Se i giudici accogliessero la nostra linea procederemo con il sequestro fino a quando ci saranno soldi disponibili sui conti della Lega ma se viene creato un nuovo partito non potremmo aggredire i versamenti futuri“. Lo dice il procuratore di Genova, Francesco Cozzi, in una intervista al Corriere della Sera. Il riferimento è per quanto dichiarato da Giancarlo Giorgetti a Peter Gomez. “Se il tribunale del Riesame conferma la condanna, il 6 settembre il partito chiude”, ha detto il sottosegretario.
Cozzi, però, spiega come non è scontato che, anche di fronte a un ok del Riesame, i fondi saranno sequestrati subito: “No, tutt’altro – dice -anche perché la giurisprudenza sul punto non è uniforme. E prevale l’indirizzo che occorra attendere la decisione della nuova Corte Suprema nel caso di sequestri preventivi finalizzati alla confisca, cioè quello di cui parliamo. Bisogna anche tener conto – aggiunge – che è in corso un processo d’appello (quello a Umberto Bossi e il tesoriere Francesco Belsito rispetto al quale è nato il sequestro, ndr) che potrebbe portare a un’assoluzione, sentenza che farebbe cadere il sequestro“. Alla domanda se quindi la Lega non chiuda la prossima settimana, il pm risponde: “Direi di no“.
Gli eventuali sequestri potranno aggredire i conti periferici del partito? “Sì – spiega Cozzi -, se dovesse essere accolto il principio della Cassazione si andrà a sequestrare tutto quello che è riferibile alla Lega. In proposito c’è stata di recente una sentenza che ha considerato il patrimonio della Lega Toscana riconducibile a quello della Lega nazionale. C’erano le prove dei versamenti dai conti centrali a quelli regionali. Comunque, bisognerà valutare caso per caso”.
“Di fronte a un nuovo soggetto giuridico completamente autonomo – afferma invece -, non potremmo fare nulla rispetto ai versamenti futuri. Anche se il neonato partito è erede del precedente dal punto di vista ideologico e politico. Bisogna sempre valutare la continuità giuridica per procedere e in questo caso salterebbe”.
L’inchiesta per riciclaggio dei fondi della Lega, fa sapere anche il pm, “va avanti ma non dico altro. Ricordo solo che questa indagine è nata da una denuncia e dunque come atto dovuto. E non da una cattiveria della Procura”.