La doppietta Ferrari nelle qualifiche aveva creato un’attesa quasi spasmodica. Le due Rosse che scattano davanti a tutte, a Monza, nel Gran Premio di casa, come non succedeva da 18 anni. Tutto vanificato in gara, prima da Sebastian Vettel che esagera per difendere la posizione e si tocca con Lewis Hamilton al via, poi dal muretto del Cavallino che richiama il leader della corsa Kimi Raikkonen a una sosta affrettata e incomprensibile. Alla fine vince l’inglese, vince ancora la Mercedes che ha messo in pista una strategia e un gioco di squadra più efficaci. E l’ultimo trionfo di un ferrarista in Italia rimane quello di Fernando Alonso nel 2010.
La gara è stata segnata fin dalla partenza. Il finlandese scatta bene dalla prima casella e tiene la testa, mentre un Vettel subito nervoso si fa passare all’esterno dal rivale Hamilton: i due si toccano e il tedesco ha la peggio. Poteva essere più cauto, avendo il suo compagno davanti. Il quattro volte campione del mondo deve ripartire da ultimo: la sua alla fine sarà una grande rimonta, terminata in quarta posizione. Ma i punti persi da Hamilton fanno male in classifica: ora l’inglese guida il Mondiale con 30 lunghezze di vantaggio.
Per l’altra Ferrari sembra andare tutto bene: Raikkonen riesce a tenere dietro le Mercedes, ma il muretto lo richiama ai box appena dopo 22 giri. La scuderia tedesca replica tenendo in pista qualche giro in più Hamilton e poi lasciando davanti Valtteri Bottas per fare da tappo al suo connazionale. Così quando il leader del mondiale monta le gomme nuove, Raikkonen ha già logorato le sue nel tentativo di superare la seconda Mercedes. Alla fine la tattica riesce: lo pneumatico posteriore sinistro della Ferrari è distrutto e Hamilton riesce agevolmente a compiere il sorpasso che gli regala la vittoria. Grazie a un Verstappen di nuovo eccessivamente aggressivo e penalizzato, Bottas completa poi la festa Mercedes conquistando il terzo gradino del podio.