"È corretto affermare che il progetto di retrofitting sia stato approvato dal Consiglio d’Amministrazione della società, in quanto la spesa prevista superava i poteri delegati ai managers (circa 5 milioni di euro). È invece necessario chiarire che non è compito né facoltà del Consiglio d’Amministrazione fare una valutazione tecnica dei progetti né stabilire l’urgenza o la somma urgenza", è la replica della società ad alcune ricostruzioni giudiziarie pubblicate dai giornali
“Non è compito né facoltà del consiglio d’Amministrazione fare una valutazione tecnica dei progetti né stabilire l’urgenza o la somma urgenza (ai sensi del Decreto Legislativo n. 50 del 2016). Questa valutazione è un obbligo infatti dei responsabili tecnici qualificati come committenti, che in tali casi non necessitano di autorizzazione da parte del consiglio d’Amministrazione e per le fattispecie di urgenza e di somma urgenza non hanno alcun limite di spesa”. Autostrade per l’Italia affida a una nota la replica a una ricostruzione giudiziaria pubblicata dai giornali. Come racconta anche il Fatto Quotidiano il verbale e tutti gli allegati che animarono la seduta del cda in cui si approvò il progetto di retrofitting (costo 26 milioni di uro) sono ritenute centrali dagli investigatori. Secondo gli investigatori vi è infatti la certezza che su quei tavoli, presieduti dai tre manager (il presidente Fabio Cerchiai, l’amministratore delegato Giovanni Castellucci e il capo generale delle
“È corretto affermare che il progetto di retrofitting sia stato approvato dal Consiglio d’Amministrazione della società, in quanto la spesa prevista superava i poteri delegati ai managers (circa 5 milioni di euro). È invece necessario chiarire che non è compito né facoltà del Consiglio d’Amministrazione fare una valutazione tecnica dei progetti né stabilire l’urgenza o la somma urgenza (ai sensi del Decreto Legislativo n. 50 del 2016). Questa valutazione è un obbligo infatti dei responsabili tecnici qualificati come committenti, che in tali casi non necessitano di autorizzazione da parte del Consiglio d’Amministrazione e per le fattispecie di urgenza e di somma urgenza non hanno alcun limite di spesa. In aggiunta, il Direttore di Tronco ha facoltà e obbligo di assumere in piena autonomia i provvedimenti sulla circolazione conseguenti ad eventuali situazioni di urgenza o somma urgenza”, è la replica della società.
“Mai negli ultimi 18 anni, dunque, il consiglio d’Amministrazione di Autostrade per l’Italia – si legge ancora – ha discusso o valutato l’urgenza o la somma urgenza di progetti, attivando i provvedimenti conseguenti: non ne avrebbe né il titolo né la competenza. Sono stati sempre e soltanto i Direttori di Tronco ad avvalersi di tali procedure (circa 50 ogni anno attivate dalle 9 Direzioni di Tronco della rete di Autostrade per l’Italia).