La cancelliera Angela Merkel ha accettato di finanziare il progetto dell’Ostello della Pace a Sant’Anna di Stazzema e così il sogno di Enrico Pieri, superstite e promotore dell’iniziativa, potrebbe presto diventare realtà. A distanza di 74 anni, a Sant’Anna, proprio nella zona in cui il 12 agosto del 1944 i nazisti massacrarono 30 delle 560 vittime, il progetto di Pieri muove finalmente i primi passi: Pieri ha donato al Comune di Stazzema la casa e i terreni dove la sua famiglia era stata uccisa per ridare dignità a quelle mura ospitando studenti da tutta Europa.
Il fienile, la porta, il pavimento, il camino. Tutto è fermo, come un relitto sprofondato in un abisso, nella località ai Franchi, a Sant’Anna di Stazzema. Come un corpo ucciso, è immobile e porta i segni del delitto: i muri neri di fumo, crivellati di colpi. La casa abbandonata è in attesa di un finanziamento da quasi un milione di euro per riprendere vita. Quei soldi arriveranno proprio dalla Germania. Dalla cancelleria tedesca, infatti, nei giorni scorsi è arrivato l’ok all’iniziativa, che prevede un intervento conservativo e di messa in sicurezza, per ospitare, trenta alla volta, le migliaia di studenti che ogni anno raggiungono il paesino.
“Ci confermano che si farà, che è un’ottima iniziativa, ci daranno una mano per sostenere questo progetto. Voglio che sia chiaro: non è un’elemosina che chiedo alla Germania, vogliamo che la Germania si faccia attore principale di questa ricostruzione. È un piccolo gesto, di fronte alle tante mancanze, soprattutto sotto l’aspetto processuale. Non cerchiamo risarcimenti, ma vogliamo condividere un progetto per i giovani, per trasmettere loro la memoria”, spiega a ilfattoquotidiano.it il primo cittadino Maurizio Verona. A fine settembre, il primo incontro a Roma, in ambasciata. Verona non si fermerà finché l’ostello non verrà inaugurato. “Per me è diventata una missione”, dice il sindaco.
Se ancora non ci sono dettagli, quel che è certo è che una stanza dell’ostello porterà il nome dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. “Fu lui, il 25 agosto del 2000, ad avere l’idea del Parco Nazionale della Pace a Sant’Anna di Stazzema e a permettere la legge per istituirlo”, racconta il sindaco. Non solo la casa. Pieri ha donato anche i suoi campi, dove ogni anno, il 25 di aprile e il 12 agosto, offre un pranzo agli amici: giornalisti, avvocati, magistrati, studenti, che lo vengono a trovare anche dalla Germania, figli e nipoti di altri superstiti. “In quei terreni la sua volontà è quella di fare un agri-campeggio per gli studenti”, spiega il primo cittadino.
Non è la prima volta che il comune di Stazzema beneficia di fondi pubblici da Berlino. E’ stato un fondo italo-tedesco gestito dalla Farnesina, ad esempio, a finanziare la cappellina intitolata alla più piccola vittima del 12 agosto, Anna Pardini, uccisa a 20 giorni. Ed è ancora un Land tedesco, il Baden Württemberg, a promuovere le visite dei suoi studenti, con l’associazione degli Anstifter, attivissima a Sant’Anna di Stazzema. Un solo spazio, però, rimarrà com’è adesso, a lato della casa, custodito dalle fronde degli alberi e da una ringhierina di metallo un po’ arrugginita. Una lapide bianca, di marmo, che porta i nomi delle sorelle e dei genitori di Enrico, uccisi il 12 agosto. Lui vi ha fatto aggiungere il suo, quello della moglie e anche quello del figlio. Sono vivi, ma Enrico spera di riposare lì, tutti riuniti, un giorno. Accanto al suo Ostello della Pace.