Politica

Il Pd e la barba di Martina. La verità è che la sinistra non vuole saperne di vincere

di Andrea Taffi

“La barba sporcata da un po’ di gelato/parliamo parliamo/di rivoluzione e proletariato”. Così cantava Giorgio Gaber nella sua celebre canzone Al bar Casablanca. La cito solo per dire che il Pd e tutta quanta la sinistra attuale non sono poi così diversi dalla sinistra cantata da Gaber nel 1973. Quest’ultima, infatti, vagheggiava la lotta di classe contro il “padrone”, espressione del potere oppressivo targato Democrazia Cristiana. Il Pd e i suoi satelliti di sinistra di oggi vagheggiano invece una rifondazione sulla spinta di una lotta (anche questa di classe) contro il becero potere della destra verde e del disastroso (e giallo) dilettantismo al potere.

Ma come la sinistra del Bar Casablanca parlava e riparlava tra quotidiani rossi e gelati, guardandosi bene dal fare qualcosa di concreto, così la sinistra attuale parla, propone il fronte unito contro i nuovi barbari, ma sta bene attenta a non attuare nel concreto alcun piano di riscossa. Le sue sono soltanto inutili formule astratte, comode per dichiararsi di sinistra, ma da non attuare mai e per nessun motivo. Perché, in fondo, la vera, solida teoria della sinistra è sempre stata quella del nemico, di un nemico che – si badi bene – va combattuto solo a discorsi, mai concretamente, per non rischiare di sconfiggerlo e poi di non avere più nessuno da combattere a parole, riparati dietro la esaltante bandiera rossa della sinistra.

È accaduto così, in anni meno lontani di quelli cantati da Gaber, con Berlusconi, mai effettivamente combattuto perché se la sinistra lo avesse spazzato via politicamente (come avrebbe potuto fare) dopo chi sarebbe stato il nemico da combattere (a parole) per dimostrare di essere di sinistra? Adesso ci sono Salvini e i 5 stelle: nemici per certi versi persino peggiori (migliori) di Berlusconi. E così la teorizzazione della ricetta del niente raggiunge il suo apice. Ecco allora che Veltroni, Franceschini, Calenda e tutti quelli che riconoscono gli errori del Pd (dall’incondizionata accettazione di Renzi, all’allontanamento progressivo dalle masse, al mancato accordo coi 5 stelle) e che quindi vagheggiano una rifondazione della sinistra, altro non fanno che esprimere, adattandolo ai tempi moderni, il desiderio (tutto teorico e astratto) di mostrarsi di sinistra.

Ma, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non sono fuori dal mondo, sono soltanto dentro il loro mondo. Un mondo fatto di parole vitali, dove la peggior cosa che possa mai capitare è macchiarsi la barba con un po’ di gelato. Ma allora, non sarà mica per questo che Martina si è fatto crescere la barba?

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