Il commissario tecnico della Nazionale in conferenza stampa a Coverciano, dove è cominciata la preparazione in vista dei primi due match di Nations League, commenta le convocazioni dei giovanissimi Zaniolo e Pellegri: "Così li posso vedere, altrimenti siedono in panchina. All'estero non si fanno problemi, dovremmo farlo anche noi"
Roberto Mancini convoca in Nazionale il 19enne Nicolò Zaniolo e il 17enne Pietro Pellegri e lancia la sua prima critica al sistema da commissario tecnico dell’Italia: “Non ci sono mai stati così pochi italiani che giocano, è il momento più basso”. Le sue parole in conferenza stampa a Coverciano, dove è cominciata la preparazione alle prime due sfide di Nations League, la nuova competizione ideata dall’Uefa per evitare le amichevoli. Gli Azzurri giocheranno il 7 settembre a Bologna contro la Polonia e il 10 settembre a Lisbona contro i campioni d’Europa del Portogallo. “L’obiettivo è vincere il girone”, ha assicurato Mancini, ma il problema resta: “Sono convinto che molti italiani che sono in panchina sono molto più bravi degli stranieri che sono in campo”. E non è solo una questione tra italiani e stranieri: “All’estero non si fanno tanti problemi a far giocare i giovani, anche in Italia servirebbe più coraggio per lanciarli”, dice il ct.
Mancini risponde a una domanda sulle convocazioni: “Abbiamo chiamato dei giovani così li posso vedere. Zaniolo è un under 19 arrivato alla finale dei campionati d’Europa. Uno come lui deve giocare, se lui ha qualità e troverà spazio sarà richiamato. I giovani un po’ alla volta li chiameremo e li valuteremo”, ha detto, parlando del centrocampista della Roma e dell’attaccante del Monaco Pellegri. Poi ha risposto anche a una domanda sulle seconde squadre dei club di serie A, ancora non diventate realtà, eccezion fatta per la Juventus: “Anche le seconde squadre possono aiutare chi non gioca in prima squadra”, ma più in generale bisognerebbe secondo il ct seguire l’esempio dei campionati esteri e avere “più coraggio”.
Mancini ha anche parlato dei prossimi impegni della sua Nazionale: “La Nations League è una competizione importante, meglio delle amichevoli“. “Siamo l’Italia – ha aggiunto – e dobbiamo giocare sempre per far bene. Ci aspettano due partite dove contano i tre punti, dobbiamo cercare di vincere e imporre il nostro gioco”. E visto che i giovani spesso siedono in panchina, non saranno escluse in futuro anche le convocazioni di “vecchi” come Daniele De Rossi e Gianluigi Buffon: “Fanno parte di quei giocatori d’esperienza – ha sottolineato il ct – che se ci dovesse essere bisogno potranno essere chiamati”.