Proteste sui social dopo le prime mail della low cost, che chiede ai passeggeri di pagare la differenza anche se hanno prenotato prima dell'1 settembre. Il Codacons: "Non si cambiano in corsa le regole del gioco". L'Ente nazionale per l'aviazione civile invia una lettera ma fa sapere che non ha poteri sanzionatori
L’Enac ha scritto alla compagnia Ryanair per chiedere chiarimenti e “richiamare il vettore ad applicare in modo corretto le condizioni di trasporto”. La mossa arriva dopo un esposto del Codacons contro la nuova policy della compagnia che prevede il pagamento di una tariffa sui bagagli a mano. Una novità retroattiva, in quanto le nuove condizioni non si applicano solo, come comunicato dalla low cost irlandese, “ai viaggi a partire dal 1° di novembre, con prenotazione effettuata a partire dal 1° di settembre“. Chi ha prenotato prima di quella data dovrà infatti pagare comunque il sovrapprezzo o l’imbarco prioritario, salvo poter annullare la partenza chiedendo il rimborso del biglietto.
L’arrivo delle prime mail che chiedono di integrare il pagamento ha causato la reazione indignata di molti che la ritengono un’inaccettabile imposizione retroattiva. “Non fidatevi, non prenotate“, si legge su Facebook, tra i commenti ai post della pagina ufficiale di Ryanair, “dopo che hai comprato il biglietto cambiano le regole, e ti chiedono più soldi”, “È una vergogna, non prenoterò mai più con voi”, e così via.
E sul caso è intervenuta l’associazione di difesa dei consumatori, che ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Ente Nazionale Aviazione Civile denunciando che “non è possibile vendere un servizio a un certo prezzo e a precise condizioni, e poi cambiare in corsa le regole del gioco”. L’Enac è intervenuta inviando al vettore una lettera in cui chiede chiarimenti. Ma precisa di non avere “potere sanzionatorio“, in quanto la fattispecie non rientra nel regolamento europeo a tutela dei passeggeri, che si applica solo ai casi di negato imbarco, cancellazione del volo o ritardo prolungato.