Cronaca

Sgomberi, Decaro: “Viminale non può cambiare legge con una circolare. Rischio di nuovi scontri come in via Curtatone”

Il numero uno dell'associazione dei sindaci: "Il decreto 14 del 2017 impone la concertazione tra comuni, forze dell’ordine e regione. Ora si dice che la prefettura può procedere da sola e solo dopo si deve pensare a dove mettere chi è in condizioni di fragilità. Si pensi a cosa è successo a Roma" un anno fa, quando la polizia usò gli idranti per allontanare da piazza Indipendenza i migranti fatti sloggiare da un palazzo

“Una circolare non può cambiare una norma, e cioè il decreto legge 14 del 2017 che regola l’esecuzione degli sgomberi“. Il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, Antonio Decaro, in un’intervista a Repubblica critica il giro di vite del Viminale sulle occupazioni abusive. Stando alla circolare inviata ai prefetti, gli immobili occupati vanno censiti al più presto e gli sgomberi devono essere tempestivi, mentre le valutazioni sulle necessità degli occupanti vanno rinviate “alla fase successiva” a meno che non siano in condizioni di fragilità. E anche in questo secondo caso, i Servizi sociali devono intervenire soltanto se c’è “fondato motivo di ritenere” che questi soggetti siano “privi della possibilità di soddisfare, autonomamente o attraverso il sostegno dei loro parenti, le prioritarie esigenze conseguenti alla loro condizione”.

La legge, ricorda Decaro, stabilisce che nel Comitato metropolitano vada fatta la concertazione tra comuni, forze dell’ordine e regione. In quella sede si trova il piano di abitazioni alternative, soprattutto per tutelare soggetti vulnerabili, ma in generale per tutti quelli che ne hanno diritto. Adesso invece si dice che la prefettura può ordinare lo sgombero di un edificio e poi, in un secondo tempo, il comune ha il compito di trovare dove mettere chi è in condizioni di fragilità. Ancora una volta, i sindaci vengono lasciati da soli”. Il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, dal canto suo ha commentato la circolare spiegando: “Noi non siamo certamente contrari agli sgomberi quando si possono fare, anzi nell’ultima nostra fase ne abbiamo fatti eccome. Però rimane il fatto che in ogni sgombero bisogna esaminare la condizione degli occupanti. Quando ci sono minori, persone con gravi disagi, non si può che tenerne conto. La nostra linea non cambia siamo certamente favorevoli a ristabilire la legalità ma non possiamo girarci dall’altra parte rispetto al bisogno. Ogni singolo caso va valutato”.

Parlando all’Adnkronos, Decaro aggiunge che “si rischia che a ogni sgombero accada quello che è accaduto in via Curtatone, a Roma. Riferimento a quando, lo scorso anno la polizia usò gli idranti per allontanare da piazza Indipendenza i migranti fatti sloggiare da un palazzo occupato. A temerlo è il presidente dell’Anci Antonio Decaro, dopo la circolare del Viminale ai prefetti in base alla quale gli immobili occupati vanno censiti al più presto e gli sgomberi devono essere tempestivi “rinviando alla fase successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze”. “Si veda cosa è successo a Roma dove lo sgombero fatto dal prefetto creò una serie di problemi”.

I sindaci si aspettano “iniziative che risolvano l’emergenza abitativa che c’è soprattutto nei grandi centri”, spiega il sindaco di Bari. “Ci sono fondi bloccati perché Stato e Regioni si devono mettere d’accordo, ci sono case sequestrate alla criminalità che le prefetture non mettono a disposizione, ci sono fondi per ristrutturare le case confiscate ma Viminale e Agenzia per i beni confiscati non riescono sbloccarli, ci sono fondi del Pon legalità per il Meridione da usare per la riqualificazione di case sequestrate alla criminalità ma le Regioni non li mettono a disposizione. C’è un’ottima legge del 2014 che permette di avere dall’Agenzia del Demanio degli immobili per l’emergenza abitativa ma noi Comuni non abbiamo fondi per poterli ristrutturare”.

“Una circolare non può superare una norma. Se vogliono, devono fare un’altra legge o un decreto: questa è la terza circolare che riguarda i comuni nel giro di poco tempo, ci aspettiamo almeno di essere sentiti”. Su questo tema, assicura Decaro, i sindaci sono tutti d’accordo: “Quando ci si scaricano responsabilità siamo sempre abbastanza allineati. Nell’ultimo mese ci siamo ritrovati davanti diverse responsabilità, come avere 10 giorni di tempo per fare il monitoraggio delle infrastrutture viarie o come la circolare che modifica quella precedente sugli eventi e dice che è il sindaco a decidere se un evento è rischioso o meno”.