“Lavoriamo per essere pronti per portare il ddl Anticorruzione già giovedì 6 settembre in Consiglio dei ministri. Anche se non sappiamo se la riunione si terrà già dopodomani o venerdì”. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intercettato dai cronisti a Montecitorio, ha confermato che il provvedimento sarà affrontato in cdm entro la settimana. Già ieri il testo era stato presentato, ma non si era arrivati a un voto. In questi giorni sono arrivate critiche da Forza Italia che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbero potuto far slittare il documento. Tra le ipotesi avanzate anche quella di far passare prima il decreto sicurezza, voluto invece dal Carroccio.
Intanto il vicepremier Luigi Di Maio, su Facebook, ha rivendicato l’intervento con una lettera ai corrotti (o potenziali tali): “Cari corrotti, cari corruttori”, è l’esordio, “vi invio questa missiva pubblica per informarvi ufficialmente del fatto che questa settimana il consiglio dei ministri esaminerà il Ddl del ministro Bonafede che abbiamo chiamato Legge Spazza Corrotti”. E ha continuato: “È la prima seria misura contro la corruzione che viene discussa in Italia dal dopoguerra ad oggi. Praticamente non lascia alcuno scampo a chi corrompe e a chi viene corrotto. Per cui, in sostanza, corrompere non conviene più. A nessuno e in nessun caso”. Quindi ha parlato degli agenti sotto copertura: “Prima dell’approvazione di questa legge voi corrotti, ad esempio, potevate contare sul fatto che chi viene a proporvi una mazzetta per truffare un concorso o un appalto sia senza dubbio alcuno un corruttore certificato e che nessuno possa scovarvi. Con lo Spazza Corrotti non sarà più così. Mentre ti propongono la tangente ci potrebbe essere un infiltrato delle forze dell’ordine proprio al tuo fianco perché pensi che faccia parte della combriccola. E invece è lì per arrestarti, un moderno Donnie Brasco. La figura dell’infiltrato, infatti, potrà ora occuparsi anche di corruzione grazie al nostro impegno. Avrete il terrore di accettare quella tangente e quindi magari non lo farete”.
Infine il “Daspo ad aeternum per i corrotti“: “Nel caso in cui, invece, qualcuno venisse beccato con le mani nella marmellata avrebbe un’altra bella sorpresa. Non potrebbe più mettere piede in un ufficio pubblico e neppure contrattare con la pubblica amministrazione. A vita! Mai più. Non c’è santo che tenga. Potrete anche patteggiare, ma il Daspo ad aeternum non ve lo toglie nessuno. Marchiati a vita. È un modo, l’unico giusto, per proteggerci da voi. Per proteggere lo Stato, gli imprenditori onesti che da anni chiedevano questa misura e tutti noi cittadini”. E ancora, come anticipato, “la perseguibilità d’ufficio per alcune ipotesi di appropriazione indebita aggravata, norma cancellata da Gentiloni e di cui si sono avvantaggiati anche i cognati di Renzi, che non essendo stati denunciati dall’Unicef la passano liscia.
Per voi non sarà più possibile farla franca”. Di Maio ha poi concluso: “Cari corrotti, questo è lo scenario che vi si prospetta davanti. Con lo Spazza Corrotti corrompere non conviene più. Non sfidate la sorte, non sfidate lo Stato. Avete smesso di ammorbare l’Italia con i vostri loschi affari. Per anni una classe politica distratta, compiacente o complice vi ha permesso di farlo. Dal 4 marzo tutto è cambiato. Adesso costituitevi e non corrompete più”.