La nomina di Mario Nava a presidente della Consob torna nel mirino del Movimento 5 Stelle. La delegazione M5S al Parlamento europeo chiede nuovamente le dimissioni dell’economista, che è ancora funzionario della Commissione Ue visto che, quando gli è stato conferito l’incarico di guidare l’authority di vigilanza sui mercati, ha chiesto un “comando” (distacco) di tre anni da Bruxelles e non l’aspettativaLa miccia, stavolta, è stata la risposta del commissario Ue Günther Oettinger all’interrogazione sulla nomina presentata dagli eurodeputati Marco Valli, Fabio Massimo Castaldo e Piernicola Pedicini. Oettinger chiarisce però che la scelta del “comando” triennale – contestata dal Movimento anche perché il mandato in Consob dura sette anni – è stata concordata con le autorità italiane dopo aver verificato che “non avrebbe inciso sulla sua indipendenza“.

“Lo statuto prevede disposizioni amministrative che consentono a un funzionario titolare di occupare temporaneamente un impiego fuori della sua istituzione: si tratta del comando nell’interesse del servizio e dell’aspettativa per motivi personali“, spiega Oettinger. “Tenuto conto dell’importanza di potenziare la collaborazione tra la Commissione e gli Stati membri e di rafforzare lo scambio delle migliori pratiche, la Commissione ha deciso di comandare il funzionario in questione presso la Consob nell’interesse del servizio“. Ma Bruxelles si è accertata presso le autorità italiane che il distacco “non avrebbe inciso sulla sua indipendenza in veste di presidente della Consob e che si sarebbe mantenuta la conformità al requisito secondo cui il presidente esercita il suo mandato in regime di esclusività e a tempo pieno“.

Nonostante questo il Movimento 5 Stelle parla di “conferma” da Bruxelles, “dei dubbi che il movimento ha espresso sulla irregolarità” dalla nomina. “Nella risposta del Commissario Oettinger all’interrogazione presentata dagli europarlamentari Marco Valli, Fabio Massimo Castaldo e Piernicola Pedicini emerge – motiva il movimento – che Nava avrebbe potuto essere posto in aspettativa dal suo precedente incarico di alto funzionario europeo, come previsto dalla Statuto Ue e dalla legge italiana. Emerge inoltre che gli stessi uffici di Bruxelles avessero espresso doverose perplessità sulla compatibilità dello strumento del distacco con l’indipendenza che la legge attribuisce al ruolo del presidente della Consob e che su questi dubbi fossero state date garanzie dal Governo Gentiloni“.

“Nava, la Consob e l’ex governo Gentiloni – prosegue la nota – vengono caricati di responsabilità dalla Commissione europea sulle modalità di nomina. Il dado è tratto e le dimissioni di Nava sarebbero l’unico gesto istituzionale possibile perché ridarebbero decoro e reale indipendenza alla Consob e leverebbero dall’imbarazzo il Governo, le altre Istituzioni dello Stato e la stessa Commissione europea. Inoltre il Commissario ci fa sapere che la valutazione dell’aspettativa per Giulia Bertezzolo, funzionario non dirigenziale della Commissione europea, per assumere il ruolo di neo segretaria generale Consob è ancora in fase di valutazione, questa però è già stata nominata a Giugno. Come è possibile? Alla irregolarità della sua nomina il Presidente Consob ora aggiunge l’irregolarità della nomina in Consob di una collaboratrice del suo ufficio di Bruxelles. Un motivo in più per le sue dimissioni”.

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