Cocaina, marijuana, hashish, droghe sintetiche. Controllavano indisturbati il tratto costiero di Baia Verde, uno dei più famosi a Gallipoli, spacciando ogni tipo di sostanza e spartendosi il territorio secondo la nazionalità. Quattordici cittadini africani – provenienti da Gambia, Senegal e Mali – sono stati arrestati con questa accusa dalla Squadra mobile di Lecce, coordinata dalla Procura del capoluogo salentino. Altri tre sono ricercati.
L’operazione – portata avanti con agenti sotto copertura e telecamere nascoste – ha svelato il sistema di spaccio attivo 24 ore su 24, anche in pieno giorno, con ogni condizione climatica, in una delle zone a più alta densità turistica d’Europa, frequentata soprattutto da giovanissimi. Sono 75 – tutti turisti – gli acquirenti segnalati alla Prefettura che rischiano sanzioni amministrative. Tra i casi più singolari c’è quello di un uomo che, dicono le forze dell’ordine, è andato a rifornirsi di stupefacente tenendo per mano il figlio di pochi anni.
L’indagine – denominata ‘Green Bay’ e durata meno di un mese – ha mostrato come le scorte di droga venivano nascoste in buche scavate nel terreno della pineta di Baia Verde. I quantitativi più piccoli, invece, erano trasportati dagli stessi spacciatori nei propri indumenti. Per acquisire un maggior numero di prove, spiegano gli investigatori, è stata sfruttata la facoltà, concessa dalla legge, di ritardare il momento dell’arresto, anche dopo la scoperta dei primi scambi da parte degli infiltrati.