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Politica - 4 Settembre 2018
Sutri, la giravolta di Sgarbi dopo le dimissioni ritirate: “Il mio un miracolo, mi sfiducino”. E dedica via a Casaleggio
Aveva evocato “ingiurie, minacce, aggressioni fasciste“, l’ostilità delle famiglie locali e annunciato le sue dimissioni da sindaco di Sutri in rotta con la sua maggioranza, tre mesi dopo aver trionfato come sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo. Poi, Vittorio Sgarbi ci ha ripensato. Una doppia retromarcia, perché nel frattempo aveva pure pensato di candidarsi a Sirmione, scatenando nuove polemiche.
Niente da fare, ora Sgarbi non si dimette più da Sutri. E sfida pure la sua maggioranza: “Tutto già dimenticato? È stata una crisi psicologica, più che politica. Il mio è un miracolo, non voglio gratitudine, ma almeno seguano le mie iniziative. Se vogliono il ‘liberi tutti’, mi sfiducino loro“, ha tagliato corto, dopo aver annunciato le iniziative culturali per il comune del viterbese. Un “Festival d’Autunno” presentato a Roma, a Palazzo Cipolla, che Sgarbi rivendica: “Saranno aperte nove mostre: il Palazzo vescovile sarà un grande museo, la mia ambizione è che qualsiasi romano trovi Roma a Sutri”. E sul rischio che anche a Sutri si riveda un remake di sue vecchie esperienze politiche terminate prima del tempo (come a Salemi), oppure si finisca tra le accuse di assenteismo (come quelle incassate da assessore a Urbino o da deputato), Sgarbi attacca: “Io esprimo idee, un sindaco presente non serve a nulla”. E ancora: “Se non mi sfiduciano, nel 2019 sarò ancora sindaco”.
Sgarbi ha anche annunciato di voler dedicare una strada del comune di Sutri a Gianroberto Casaleggio, co-fondatore del Movimento 5 Stelle. “Il suo merito è quello di aver creato dal nulla, un partito fondato sul nulla, senza idee, con parlamentari venuti dal nulla, anche loro senza idee, portandolo al 30%. Casaleggio è stato un genio, autore di un vero miracolo. Per questo va ricordato”.