La decisione del gip Irene Gallesio è attesa nelle prossime settimane. In aula i pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo hanno ribadito la loro volontà di archiviare sette posizioni, fra cui quella del prefetto Renato Saccone; per l'altra quindicina di indagati invece è già stato chiesto il rinvio a giudizio e l’udienza preliminare si terrà a ottobre
È durata oltre un’ora in tribunale a Torino l’udienza dedicata alla discussione delle opposizioni alle richieste di archiviazione presentate dalla procura nel procedimento per i fatti di Piazza San Carlo. La decisione del gip Irene Gallesio è attesa nelle prossime settimane.
In aula i pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo hanno ribadito la loro volontà di archiviare sette posizioni, fra cui quella del prefetto Renato Saccone; per l’altra quindicina di indagati invece è già stato chiesto il rinvio a giudizio e l’udienza preliminare si terrà a ottobre.
Il ricorso dell’Unione Nazionale Consumatori, alla quale si sono rivolte alcune decine di persone rimaste ferite nelle ondate di panico che si scatenarono tra gli spettatori durante la proiezione su maxischermo della finale Champions tra Juventus e Real Madrid, è concentrato sull’attività dei componenti della commissione provinciale di vigilanza che in vista della serata evento del 3 giugno 2017 svolsero un sopralluogo nella piazza. Fra le diverse questioni sollevate dall’avvocato Caterina Biafora, c’è la mancata predisposizione di adeguate misure di tutela del patrimonio artistico e architettonico della piazza, dalle due “chiese gemelle” ai portici e alle fontanelle conosciute come Toret: secondo il legale anche questo dimostra la “gravissima negligenza” della commissione e, nel caso specifico, del rappresentante del Comune. “I componenti della commissione – ha spiegato uno dei difensori l’avvocato Trinchero – si attennero ai loro compiti e chiesero anche ulteriori verifiche. Su determinate questioni non avevano competenza. Non c’è alcun nesso fra la loro condotta e quanto accadde in piazza quella sera”. Una seconda richiesta di opposizione all’archiviazione è stata presentata dagli avvocati dello studio legale Fracchia, di Legnano, per conto di una donna che rimase ferita.