“Salvini parla di urgenza della flat tax? Questo è un argomento da contratto di governo. E ci siamo detti che questa misura deve aiutare i più deboli. Se favorisce i ricchi, non va bene”. Sono le parole del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, intervistato da Giovanna Reanda per Radio Radicale. “Non è una novità che la flat tax sia una misura che la Lega vuole portare avanti – continua – “Noi del M5s, dal canto nostro, siamo impegnati in queste ore a far approvare nel Consiglio dei ministri, entro questa settimana, il nuovo ddl anticorruzione”. E sottolinea: “Entro fine anno potremmo avere una rivoluzione copernicana nello spendere i soldi degli italiani. Ovvero tutte le risorse disponibili si cominciano a spendere per un paese che per anni ha visto andare i soldi alle banche e invece adesso si comincia a spendere per gli italiani. Questo è il nostro obiettivo più grande, ma non si può prescindere da temi, come il reddito di cittadinanza, il superamento della Legge Fornero, ma anche da altri interventi, come ad esempio quelli sulle infrastrutture. L’intera legge di bilancio deve essere ispirata a un principio” – prosegue – “e cioè quello secondo cui non si deve tornare dai cittadini e dire: ‘Non abbiamo potuto fare questo, perché l’Europa non ce l’ha consentito’. Quella sarebbe una sconfitta. Non è una contrapposizione alla Ue, però deve essere chiaro a tutti che, se mi si chiede di scegliere tra agenzie di rating, deficit-Pil e italiani, io scelgo gli italiani”. Sul superamento del tetto del 3%, il vicepresidente del Consiglio osserva: “Vedremo in base a quello che saranno le esigenze. Noi siamo innanzitutto impegnati a tagliare tutto quello che non serve. E’ una cosa importantissima, che non dobbiamo dimenticare mai. Certamente alcune cose sono simboliche. Dopo 3 anni, abbiamo dimostrato che si poteva dismettere l’Air Force Renzi. Abbiamo dimostrato che si potevano tagliare i vitalizi, tanto è vero che oggi Paolo Cirino Pomicino prende una pensione per i contributi che ha versato e non più il vitalizio. Ovviamente sono piccole cose”.
E ribadisce: “Taglieremo tutto quello che non serve nei ministeri e all’interno della spesa pubblica improduttiva, anche per finanziare queste misure. Poi tutto quello che ci serve in più,secondo me, dovrà essere oggetto della contrattazione con la Ue”. Di Maio, infine, si pronuncia sul caso Ilva: “Sono ore delicatissime, oggi alle 14 si riunisce il tavolo tra sindacati, Mittal, che sarebbe il potenziale acquirente, e il governo con i commissari. Deve essere chiara una cosa: in queste ore delicate si mira ad ottenere il miglior risultato. Io ho avviato una procedura per chiarire se era tutto in regola nella gara. Non lo è, lo abbiamo detto, tanto è vero che c’è un atto illegittimo per eccesso di potere. La legge mi dice però che non basta questo per revocare la gara, ma serve un altro semaforo verde che si deve accendere: l’interesse pubblico concreto e attuale”. E chiosa: “Sembra una supercazzola (scusatemi il termine), ma la legge dice una cosa: se questo tavolo giunge a un accordo migliorativo sull’ambiente e sull’occupazione per dare più lavoro e un’Ilva più pulita, la gara non può essere revocata per legge. Quindi, non me la sono inventato io, lo dice la legge. Questo principio ispirerà il lavoro di questi giorni al tavolo, che, secondo me, può raggiungere buoni risultati. Almeno io credo che ci siano i presupposti”.