Ha chiesto la grazia parziale al Presidente della Repubblica e, in particolare, la riduzione di una decina di giorni della pena detentiva, l’ex consigliere lombardo di FI Massimo Gianluca Guarischi condannato nei mesi scorsi per corruzione in via definitiva a 5 anni per un giro di tangenti nella sanità. Con la cancellazione di quei pochi giorni, infatti, e considerando i mesi già passati agli arresti in custodia cautelare, la condanna ancora da scontare scenderebbe a 4 anni con la possibilità, dunque, di richiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali e di non tornare, invece, in carcere.
La condanna definitiva per Guarischi è arrivata lo scorso aprile e, nel frattempo, l’ex consigliere lombardo è rimasto comunque libero (è all’estero per lavoro), perché la domanda di grazie parziale ha sospeso l’esecuzione della pena che gli rimane da scontare, 4 anni e una decina di giorni in tutto. Era accusato di essere stato l’anello di congiunzione tra imprenditori del settore sanitario, disposti a versare mazzette per ottenere contratti di fornitura, e pubblici ufficiali della Regione Lombardia corrotti per far approvare delibere di Giunta. Nel suo capo di imputazione, però, i pubblici ufficiali erano rimasti “ignoti”. “Si può essere condannati per corruzione senza il pubblico ufficiale, senza aver dato soldi e senza l’atto contrario ai doveri d’ufficio”, hanno più volte fatto notare, amareggiati, i legali Enrico Giarda e Michele Apicella. In un altro filone di indagine dei pm milanesi, solo successivamente, è finito poi imputato Roberto Formigoni, ex Governatore lombardo, accusato di aver ottenuto proprio da Guarischi utilità per un totale di 447mila euro per assicurare un “trattamento preferenziale” alla Hermex Italia dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti. Il processo all’ex Governatore e altri imputati è stato, poi, trasmesso a Cremona.