Botta e risposta a In Onda (La7) tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e uno dei conduttori della trasmissione, David Parenzo, sui cinquanta migranti che dalla nave Diciotti erano stati trasferiti nel centro di Rocca di Papa e che si sono allontanati nei giorni scorsi. “Appena ne ho avuto notizia, il primo pensiero è andato automaticamente all’Europa”, commenta il ministro M5s. “Ah, non a Salvini?”, domanda Parenzo. “Io ero al telefono quella notte in cui è intervenuta la Guardia Costiera per quei 140 migranti” – risponde Toninelli – “Li abbiamo salvati tutti, perché Malta si è girata dall’altra parte. Poi in quei 5 giorni in cui sono rimasti sulla nave Diciotti i migranti sono stati monitorati e i malati, le donne e i bambini erano stati già portati al sicuro sul suolo italiano. Tutte le telefonate che partivano ai colleghi ministri e ai presidenti del Consiglio degli altri Paesi europei sono rimaste senza risposta. La fuga di questi 50 è un atto certamente gravissimo”. “Non è una fuga”, puntualizza Parenzo. Toninelli prosegue: “Gli altri Paesi Europei avrebbero dovuto condividere con noi questo problema enorme, mondiale che oggi rimane solo in capo all’Italia e che hanno voluto lasciare in quell’occasione solo in capo all’Italia. Se ci fosse stata un’Europa solidale, questa cosa non sarebbe accaduta”. “Però non è una fuga, quelle persone non erano detenute”, ribadisce Parenzo. “Non erano in una condizione di detenzione” – replica Toninelli – “ma di verifica del permesso di permanenza”. “E di chi è la colpa? Della Cei?”, chiede il giornalista. “Non voglio dare la colpa a nessuno” – risponde il ministro – “ma, dopo tanti anni in Parlamento, ho imparato a guardare globalmente il problema. In questo caso, noi abbiamo salvato quei migranti e va benissimo. Grandi complimenti ancora alla Guardia Costiera italiana, che continua a salvare vite umane. Quindi, l’Italia salva vite umane. Ma non possiamo più gestire da soli questo problema. Questo è un esempio plastico che dimostra che quel problema migratorio, cheè un flusso continuo, anche se diminuito grazie alle spalle larghe di questo governo del cambiamento, non può essere gestito solo dall’Italia”