Guai a lasciarsi convincere a intentare una causa, che è già persa in partenza o ha probabilità infinitesimali di successo. Così uno si fa alleggerire il portafoglio dalle parcelle di avvocati e sedicenti esperti (consulenti tecnici ecc.) e, nei casi peggiori, colleziona anche condanne per lite temeraria.
Molti la fanno troppo facile, per esempio Martingale Risk Italia srl. Su Panorama, sul Sole 24 Ore ecc. è apparsa più volte la sua pubblicità con scritto in massima evidenza: “Hai perso i tuoi soldi investendo in titoli? Noi te li facciamo restituire”. Sarebbe meraviglioso! Per chi ha in portafoglio parecchi titoli, per un’opportuna diversificazione, è normale rimetterci su alcuni. Ora sono arrivati loro e sembrerebbe possibile recuperare le perdite. Comunque mica sempre imputabili a banche e sim!

Ma non è finita. È tutto un pullulare di sedicenti esperti di rapporti bancari, che fanno balenare facili indennizzi per danni subiti, veri o presunti. Sia ai privati che alle società. Sia nell’ambito degli investimenti che per mutui o altri finanziamenti. Vedi il caso di Sdl Centrostudi spa per i casi di supposta usura o anatocismo. Sulle sue disavventure giudiziarie ha riferito Luigi Franco sul Fatto Quotidiano, il 12 giugno 2018, segnalando anche l’interessante sito www.deborahbetti.it.
Alcuni sono stati trascinati a intentare cause, alla fine tutte perse, addirittura per buoni fruttiferi postali regolarmente rimborsati. E che peraltro avevano reso tantissimo. Così hanno dovuto pagare anche le spese legali della controparte: Poste o Cassa Depositi e Prestiti.
Normalmente la pubblicità non rimanda direttamente a studi legali, benché la via per ottenere indennizzi sia poi sostanzialmente quella giudiziaria. Sembra un’accortezza per evitare interventi da parte dei Consigli distrettuali di Disciplina degli avvocati.
Certo che a volte qualcuno la spunta con le banche, ma che sia facile ottenere indennizzi è una sparata pubblicitaria. Riguardo a chi fa simili proposte, uno vorrebbe sapere quanti suoi clienti l’hanno spuntata. E quanti viceversa sono stati condannati dal tribunale per lite temeraria. Ma non c’è modo di saperlo da fonte neutra. Non ha nessun valore quanto riportato nella pubblicità.
Inoltre un avvocato o ditta di consulenza può avere molti clienti, anche se perde nove cause su dieci, ma sa sbandierare sulla stampa la sola che ha vinto, grazie all’appoggio di giornalisti amici.
Che le banche si arricchiscano a danno dei clienti, sono il primo a dirlo. Ma di regola lo fanno rispettando le leggi e la normativa, che poi sono quelle che esse stesse hanno scritto e fatto votare da governi al loro servizio. E soprattutto non dimentichiamo che una sola cosa viene insegnata bene ai venditori di fondi, polizze ecc: fare apporre al cliente tutte le firme che servono a incastrarlo e a tutelare da rischi legali la banca o altra società, di cui piazzano i prodotti.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente rettifica di Martingale Risk Italia srl
Con riferimento agli articoli dai titoli: “Vessati dalle banche: è difficilissimo spuntarla” pubblicato in data 6 agosto 2018 su “Il FattoQuotidiano” e “Far causa alle banche è facile. Vincerle molto meno” pubblicato in data 7 settembre 2018 sul blog de ilfattoquotidiano.it, il dott. Marco Fabio Delzio, Amministratore unico della Martingale Risk Italia srl, precisa che: in nessuna parte della pubblicità si fa riferimento ad “un facile recupero”, ma si rappresenta che è possibile recuperare se ci avvale di professionisti, come nel caso Martingale Risk Italia srl, competenti e qualificati; ai risparmiatori/investitori che contattano la Martingale Risk Italia srl a seguito della pubblicità viene proposta una verifica gratuita della loro posizione e, solo nel caso in cui ne ricorrano i presupposti, la sottoscrizione del mandato per rappresentarli la maggior parte delle volte di fronte all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), in tal caso con pagamento del compenso solo a recupero avvenuto; l’ACF riporta nella propria “Relazione sull’attività svolta – anno 2017” che la percentuale di richieste di rimborso andate a buon fine è del 61%, e sale al 73% per quelle presentate da procuratori in nome e per conto dei propri clienti; nessuno dei clienti finora seguiti dalla Martingale Risk Italia srl, che ammontano ad alcune migliaia, ha mai citato in giudizio la società per danni cagionati da responsabilità professionale.
Risposta dell’autore
Martingale Risk non contesta la critica centrale alla sua pubblicità, cioè che spessissimo le perdite finanziarie non derivano da un comportamento doloso o colposo dell’intermediario, bensì dagli andamenti dei mercati. Per i quali non ci sono indennizzi. Quindi la prospettiva allettante di ottenere la restituzione delle perdite andava riferita semmai alla domanda “LA BANCA TI HA FATTO PERDERE INVESTENDO IN TITOLI?” e non “HAI PERSO I TUOI SOLDI INVESTENDO IN TITOLI?”. Inoltre Martingale Risk ignora nella sua contestazione che l’articolo riportava comunque la precisazione: “È vero che nel seguito la pubblicità fa riferimento a ‘se e quanto puoi recuperare’ ”. In ogni caso la citazione di Martingale Risk, di cui conosco unicamente l’inserzione né di altro ho parlato, rientrava in un discorso molto più generale sulle opportune cautele prima di intentare cause, sempre in un’ottica di difesa dei consumatori-risparmiatori.
Beppe Scienza
Esperto di risparmio e previdenza
Economia & Lobby - 7 Settembre 2018
Far causa alle banche è facile. Vincerle molto meno – Replica
Guai a lasciarsi convincere a intentare una causa, che è già persa in partenza o ha probabilità infinitesimali di successo. Così uno si fa alleggerire il portafoglio dalle parcelle di avvocati e sedicenti esperti (consulenti tecnici ecc.) e, nei casi peggiori, colleziona anche condanne per lite temeraria.
Molti la fanno troppo facile, per esempio Martingale Risk Italia srl. Su Panorama, sul Sole 24 Ore ecc. è apparsa più volte la sua pubblicità con scritto in massima evidenza: “Hai perso i tuoi soldi investendo in titoli? Noi te li facciamo restituire”. Sarebbe meraviglioso! Per chi ha in portafoglio parecchi titoli, per un’opportuna diversificazione, è normale rimetterci su alcuni. Ora sono arrivati loro e sembrerebbe possibile recuperare le perdite. Comunque mica sempre imputabili a banche e sim!
Ma non è finita. È tutto un pullulare di sedicenti esperti di rapporti bancari, che fanno balenare facili indennizzi per danni subiti, veri o presunti. Sia ai privati che alle società. Sia nell’ambito degli investimenti che per mutui o altri finanziamenti. Vedi il caso di Sdl Centrostudi spa per i casi di supposta usura o anatocismo. Sulle sue disavventure giudiziarie ha riferito Luigi Franco sul Fatto Quotidiano, il 12 giugno 2018, segnalando anche l’interessante sito www.deborahbetti.it.
Alcuni sono stati trascinati a intentare cause, alla fine tutte perse, addirittura per buoni fruttiferi postali regolarmente rimborsati. E che peraltro avevano reso tantissimo. Così hanno dovuto pagare anche le spese legali della controparte: Poste o Cassa Depositi e Prestiti.
Normalmente la pubblicità non rimanda direttamente a studi legali, benché la via per ottenere indennizzi sia poi sostanzialmente quella giudiziaria. Sembra un’accortezza per evitare interventi da parte dei Consigli distrettuali di Disciplina degli avvocati.
Certo che a volte qualcuno la spunta con le banche, ma che sia facile ottenere indennizzi è una sparata pubblicitaria. Riguardo a chi fa simili proposte, uno vorrebbe sapere quanti suoi clienti l’hanno spuntata. E quanti viceversa sono stati condannati dal tribunale per lite temeraria. Ma non c’è modo di saperlo da fonte neutra. Non ha nessun valore quanto riportato nella pubblicità.
Inoltre un avvocato o ditta di consulenza può avere molti clienti, anche se perde nove cause su dieci, ma sa sbandierare sulla stampa la sola che ha vinto, grazie all’appoggio di giornalisti amici.
Che le banche si arricchiscano a danno dei clienti, sono il primo a dirlo. Ma di regola lo fanno rispettando le leggi e la normativa, che poi sono quelle che esse stesse hanno scritto e fatto votare da governi al loro servizio. E soprattutto non dimentichiamo che una sola cosa viene insegnata bene ai venditori di fondi, polizze ecc: fare apporre al cliente tutte le firme che servono a incastrarlo e a tutelare da rischi legali la banca o altra società, di cui piazzano i prodotti.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente rettifica di Martingale Risk Italia srl
Con riferimento agli articoli dai titoli: “Vessati dalle banche: è difficilissimo spuntarla” pubblicato in data 6 agosto 2018 su “Il FattoQuotidiano” e “Far causa alle banche è facile. Vincerle molto meno” pubblicato in data 7 settembre 2018 sul blog de ilfattoquotidiano.it, il dott. Marco Fabio Delzio, Amministratore unico della Martingale Risk Italia srl, precisa che: in nessuna parte della pubblicità si fa riferimento ad “un facile recupero”, ma si rappresenta che è possibile recuperare se ci avvale di professionisti, come nel caso Martingale Risk Italia srl, competenti e qualificati; ai risparmiatori/investitori che contattano la Martingale Risk Italia srl a seguito della pubblicità viene proposta una verifica gratuita della loro posizione e, solo nel caso in cui ne ricorrano i presupposti, la sottoscrizione del mandato per rappresentarli la maggior parte delle volte di fronte all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), in tal caso con pagamento del compenso solo a recupero avvenuto; l’ACF riporta nella propria “Relazione sull’attività svolta – anno 2017” che la percentuale di richieste di rimborso andate a buon fine è del 61%, e sale al 73% per quelle presentate da procuratori in nome e per conto dei propri clienti; nessuno dei clienti finora seguiti dalla Martingale Risk Italia srl, che ammontano ad alcune migliaia, ha mai citato in giudizio la società per danni cagionati da responsabilità professionale.
Risposta dell’autore
Martingale Risk non contesta la critica centrale alla sua pubblicità, cioè che spessissimo le perdite finanziarie non derivano da un comportamento doloso o colposo dell’intermediario, bensì dagli andamenti dei mercati. Per i quali non ci sono indennizzi. Quindi la prospettiva allettante di ottenere la restituzione delle perdite andava riferita semmai alla domanda “LA BANCA TI HA FATTO PERDERE INVESTENDO IN TITOLI?” e non “HAI PERSO I TUOI SOLDI INVESTENDO IN TITOLI?”. Inoltre Martingale Risk ignora nella sua contestazione che l’articolo riportava comunque la precisazione: “È vero che nel seguito la pubblicità fa riferimento a ‘se e quanto puoi recuperare’ ”. In ogni caso la citazione di Martingale Risk, di cui conosco unicamente l’inserzione né di altro ho parlato, rientrava in un discorso molto più generale sulle opportune cautele prima di intentare cause, sempre in un’ottica di difesa dei consumatori-risparmiatori.
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La corsa militare dell’Europa innesca una ondata di vendite sui debiti dei Paesi: su gli interessi
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.