Vicofaro resiste”, urla in uno dei suoi ultimi post su Facebook don Massimo Biancalani. Vicofaro è il fortino in cui il prete pistoiese accoglie un centinaio di persone tra migranti, italiani senza lavoro e senza tetto, ma il fortino è assediato. Da fine agosto di un anno fa, da quando cioè don Massimo portò in piscina i suoi ospiti africani, postò una foto che causò la reazione di Matteo Salvini ed esponenti di Forza Nuova parteciparono con aria di sfida ad una messa del prete pistoiese, Vicofaro è diventato uno dei simboli dell’accoglienza in Italia e dell’avversione alle politiche anti migranti del ministro dell’Interno. Che non perde occasione di tirare stilettate contro il prete pistoiese. “Tempi duri per il prete che ama attaccare me e circondarsi di presunti profughi africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava…  Chiuso!”, ha twittato nei giorni scorsi il leader leghista dopo che la prefettura di Pistoia aveva disposto la chiusura di parte del centro di accoglienza.

Don Massimo non si è perso d’animo e ha trasferito i dieci giovani migranti del Cas, il progetto di accoglienza straordinaria, in un’altra parrocchia da lui gestita. Ma i vigili del Fuoco avrebbero accertato che non sarebbe in regola la cucina e la caldaia del centro. Un accertamento di piccole disfunzioni, secondo don Massimo, alle quali “stiamo già provvedendo a sistemare”. Basterà? Don Biancalani teme che il sindaco di centrodestra Alessandro Tomasi firmi quanto prima un’ordinanza, sulla base della relazione tecnica dei vigili del fuoco, di sgombero di tutto il centro.

“Sarebbe un disastro perché significherebbe chiudere Vicofaro. Migranti fuori dal progetto e i senzatetto italiani, oltre una settantina di persone, dovrebbero andare via”, spiega don Biancalani.  A Vicofaro infatti sono ospitati anche giovani e senza tetto fuori progetto per i quali ovviamente non sono previsti contributi statali: 35 dormono al piano terra vicino alla cucina non a norma e altri 35 in un’area soppalcata. “Probabilmente li metteremo in chiesa. E penso a gesti simbolici importanti se dovesse arrivare, come mi dicono, l’ordinanza di sgombero di Vicofaro”, annuncia don Biancalani.

A Vicofaro si vive un tempo sospeso in attesa dello sgombero quasi annunciato mentre si fanno i preparativi per la 25a marcia per la giustizia Agliana-Quarrata (due paesoni in provincia di Pistoia) che si terrà l’8 settembre. Titolo: “Costruiamo insieme una nuova umanità  con la partecipazione di don Luigi Ciotti, della teologa domenicana Antonietta Potente, dell’ex magistrato Gherardo Colombo, dello scrittore senegalese Mohamed Ba e di don Biancalani Una marcia, organizzata da Antonio Vermigli,  che in passato ha visto la partecipazione anche di Lula e di Beppe Grillo e che quest’anno punta ala difesa dell’esperienza di Vicofaro. A rischio di chiusura.

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