“Siamo orgogliosi di aver aiutato, come Regione, la produzione dello sceneggiato televisivo “L’amica geniale”, presentato a Venezia. Ha dato un’immagine di valori positivi, diversamente da altri prodotti televisivi che pensano solo a fare cassetta, diffondendo modelli sottoculturali con effetti devastanti tra i giovani dei quartieri”. Così, nel suo appuntamento settimanale su Lira Tv, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commenta la miniserie televisiva ispirata al best seller di Elena Ferrante e presentata alla 75ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, rifilando, al contempo, una stoccata alla serie tv “Gomorra”, tratta dal libro dello scrittore Roberto Saviano. De Luca, poi, si sofferma sull’accordo Ilva, siglato dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, al quale rivolge critiche al vetriolo: “Dopo mesi di polemiche e affermazioni tanto propagandistiche quanto sgangherate da parte del ministero dello Sviluppo Economico, siamo arrivati a una soluzione positiva che mette in salvo 10700 posti di lavoro. E’ una conclusione che, se sarà mantenuta, è sicuramente positiva. E’ stato detto che non ci saranno esuberi: è un cosa falsa, perché ci sono 2500 dipendenti in cassa integrazione, che noon rientreranno subito ma entro il 2024. Dispiace anche che abbiamo dovuto subire questo bombardamento propagandistico per 3 mesi” – continua – “E’ sconvolgente il fatto che il ministro dello Sviluppo Economico dichiari che la gara fatta qualche mese fa e vinta da Mittal fosse “un delitto perfetto”. Sono cose davvero sconcertanti. Se la gara è falsa e viziata, va annullata. Se ci si comporta così, allora si fa propaganda, creando un clima di confusione e di tensione che non fa bene all’Italia”. E rincara: “A Taranto il M5s si era impegnato in campagna elettorale a togliere di mezzo la produzione di acciaio e realizzare in quell’area un parco. Sono passati tre mesi e la loro posizione si è capovolta. Lo dico per ricordare a tutti noi qual è la differenza tra le parole a ruota libera in campagna elettorale e le decisioni concrete che poi si prendono. Una vicenda ancora più sconcertante è stata quella dei vaccini, con le piroette sull’autocertificazione. Stiamo vivendo tempi davvero complicati. Rimango affezionato a una cosa che si chiamava in altri tempi coerenza, ma anche senso di responsabilità. Quando governi” – prosegue – “hai la responsabilità di cittadini e famiglie e non puoi parlare a ruota libera, fare ammuina e confusione. Per quello che riguarda la Campania, chi non è vaccinato non può iscrivere i bambini a scuola. Che sia chiaro”. Il politico del Pd, infine, attacca il governo: “Ho questa sensazione molto sgradevole di fastidio, non so se dipendente dalla mia sensibilità: la quantità di presenze di esponenti del governo nelle tv, nei social, nei giornali è diventata così massiccia e asfissiante da diventare insostenibile. Non la si regge. Non c’entrano i colori politici. Se fosse stato un governo di un altro tipo, avrei avuto la stessa sensazione di profonda rottura di scatole”

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