Di Gigio Donnarumma se ne parla oramai da anni, da quando – per la prima volta – ve lo abbiamo presentato sul blog del fattoquotidiano.it. Era l’ottobre del 2014. Inizialmente l’attenzione nei suoi confronti è stata frutto dei meriti in campo, tanto che i paragoni con Gigi Buffon si sono sprecati soprattutto dopo gli esordi in Serie A. Successivamente anche per via del suo ingombrante procuratore e per prestazioni non sempre all’altezza delle aspettative. Sta di fatto che il cognome di Gigio, ancora oggi, viene utilizzato da diversi giornali e mezzi di informazione sportiva per identificare giovani portieri alla ribalta, italiani e non.

In Italia è stato il caso del suo compagno di squadra nel Milan e nazionale Under 21 Alessandro Plizzari: “il nuovo Donnarumma” si è detto. Anche all’estero i parallelismi col portiere del Milan si sprecano: il belga Mile Svilar (ai tempi dell’Anderlecht) e l’attuale numero uno viola Alban Lafont i più noti. Ma la storia di Gigio ha fatto scuola perfino in campionati minori.

Nella League of Ireland, a difesa dei pali dello Shamrock Rovers si è cimentato, nel finale della scorsa stagione e mantenendo la porta inviolata per 4 gare (prima di infortunarsi alla coscia e concludere il campionato anticipatamente), il portierino classe 2002 Gavin Bazunu, subito soprannominato – per l’appunto – “il Donnarumma d’Irlanda”.

Ed è di poco tempo fa l’annuncio del suo passaggio dalla squadra irlandese al Manchester City (da gennaio), dopo un corteggiamento durato tutta estate da parte del prestigioso club inglese, ma entrato per forza di cose anche nei radar di Chelsea, Tottenham, Liverpool e Celtic.

Fisico ancora in evoluzione, ma in egual modo già importante: 189 cm di altezza e una massa muscolare in continua crescita. In questa stagione è già sceso in campo con i Rovers nella gara di qualificazione alla prossima Europa League, persa dai suoi per 1-0 contro l’AIK Atene, subendo il suo primo gol da professionista.

Un profilo interessantissimo per una serie di motivi. Dapprima la giovanissima età e le già discusse (e indiscusse) qualità fisiche, ma anche i tempi di reazione e l’esplosività tra i pali, caratteristiche che hanno convinto il coach dei biancoverdi Stephen Bradley a lanciarlo in Prima squadra. Senza trascurare nemmeno l’approccio mentale alle partite, altro punto di forza del ragazzo, che gli ha permesso di bruciare i tempi già nel vivaio dello Shamrock Rovers, fino all’esordio nella massima serie, mostrando fin da subito determinazione e sicurezza nei propri mezzi e neutralizzando – in totale distensione – il rigore concesso ai campioni d’Irlanda del Cork City FC, nella sua ultima apparizione in League of Ireland.

Una carriera e una storia ancora tutta da scrivere e da seguire passo dopo passo, ma che gode già di ottime premesse. Non solo per i paragoni col numero 99 rossonero (dichiaratamente suo modello, insieme all’ex portiere olandese Van der Saar), ma anche per i feedback rilasciati dagli osservatori di Manchester (e non solo) che hanno dato il via ad un affare da 400mila €, puntando forte sul talentino dublinese per il prossimo futuro.

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