Ninfa torna a far parlare di sé. Noi qui avevamo già messo in evidenza il ruolo delle donne, vi ricordate? Le tre donne – Aba Wilbraham Caetani, Marguerite Chapin Caetani e la figlia Lelia Caetani Howard – hanno fatto di questa pianura in provincia di Latina un luogo incantevole e meraviglioso che ormai ha superato tutti i confini, nazionali e europei per attestarsi come uno dei migliori e più belli giardini al mondo.
Non molti anni fa Ninfa venne classificata dagli inglesi tra i dieci giardini più belli al mondo in un elenco stilato da Rory Stuart, autore specializzato in libri di giardinaggio e ambiente. Nell’occasione così scrissero di Ninfa sul Telegraph: “A romantic ruin garden created by three generation of women, with water everywhere. Achieved with artful care, so that it seems almost natural”.
La storia e la fama di questo posto dunque va avanti e venerdì pomeriggio i Giardini di Ninfa sono stati premiati a Nordkirchen in Germania all’European Garden Award 2018-2019. Un bellissimo e significativo secondo posto nella sezione “L’eredità europea dei giardini e del giardinaggio”. Hanno ritirato il premio il presidente della Fondazione Roffredo Caetani, l’architetto Tommaso Agnoni e il direttore del Giardino, Lauro Marchetti. A contendersi il prestigioso riconoscimento anche i Kew Gardens del Regno Unito (che si è classificato al primo posto) e il Tirsbaek Manor in Danimarca.
L’European Garden Award è stato istituito nel 2010 con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica al patrimonio europeo dei giardini e al giardinaggio contemporaneo e promuovere la cooperazione internazionale. Questa categoria “L’eredità europea dei giardini e del giardinaggio” è stata creata quest’anno come contributo all’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Come non essere soddisfatti noi che ce l’abbiamo a pochi passi da casa? Un paradiso apprezzato da chiunque ci sia stato e che continua a farsi conoscere e amare. La sua storia parte da lontano. Il giardino, infatti, custodisce le rovine di una città medievale, incendiata e saccheggiata più volte e poi abbandonata dai suoi abitanti. Oggi, intorno alle rive di un laghetto, sono rimasti i ruderi di un borgo fantasma, con le sue mura, le torri, le chiese e le abitazioni. Proprietari del posto erano i principi Caetani. L’area venne bonificata intorno al 1920 da Celasio Caetani, che decise di realizzare qui lo splendido giardino e avviò anche un recupero botanico attraverso la piantumazione di specie diverse sotto la guida della madre Aba Wilbraham Caetani. Fu Lelia, comunque, ultima esponente della nobile famiglia a sistemare questo splendido parco romantico, arricchendolo con specie esotiche e con fantasiosi giochi d’acqua. Scomparsi i Caetani, il testimone passò a Lauro Marchetti, da sempre vicino alla famiglia Caetani, che è un attentissimo curatore e custode di questa oasi viva e meravigliosa e ne conserva la memoria intatta.
D’altronde è un patrimonio culturale di altissimo livello, che “dobbiamo riuscire a consegnare alle future generazioni insieme ad un messaggio che parla di tutela, conservazione, salvaguardia della nostra storia e dell’ambiente che ci circonda”, hanno detto, impegnandosi a farlo al massimo, i due rappresentanti di questo posto magico nel ricevere il premio. Il luogo, infatti, mentre ti proietta e ti riporta nel passato, con quelle case dirute, allietate e circondate da una natura apparentemente selvaggia, nel contempo, ammirando la sua natura mozzafiato, quasi perfetta, fatta di cascatelle, colori e profumi vari, che si fa ammirare e apprezzare, ti fa promettere, quasi senza volerlo, che tu sì, farai del tutto, per lasciare non solo questo posto intatto, ma per quello che è possibile, anche tutto quello che è indenne da “cemento selvaggio”. E’ questo in fondo in fondo, il significato di questo premio, no?