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Di Maio: “Salvini? Non è un giullare. Giornali sputano veleno, non li leggo”. Gag sulla sua cravatta con Myrta Merlino

“Io non devo prendere le difese del ministro Salvini, ma queste considerazioni su di lui sono anche particolarmente offensive, perché sta dicendo che si è messo al ministero degli Interni per fare il giullare. Non è assolutamente così”. È la risposta che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ospite de L’Aria che Tira (La7), dà alla conduttrice Myrta Merlino, la quale sottolinea il ruolo propagandistico del ministro dell’Interno nella sua attività di governo. Di Maio, che si rende protagonista di un siparietto sulla sua cravatta con la giornalista, puntualizza: “Io sono contento di questo governo e lavoriamo ogni giorno sia io, sia Salvini. I temi della sicurezza, del lavoro, delle pensioni e degli sprechi della politica, sono le questioni che il 4 marzo gli italiani hanno votato e ci hanno detto di voler realizzare. Io non solo non sono preoccupato di questo governo, ma più vedo tutti questi personaggi che ci attaccano, più sono motivato ad andare avanti con questo esecutivo, perché sono convinto che stiamo lavorando bene insieme, sui fatti ci capiamo al volo e alla fine il comportarsi onestamente e il dire sempre la verità agli italiani pagano sempre”. Risposta ancora piccata del ministro M5s a una domanda sulla fiducia che, secondo alcuni giornali, il vicepresidente del Consiglio nutrirebbe nei confronti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contrario alle elezioni anticipate: “Che significa questo? Non li leggo tutti questi qua. E’ il miglior modo per riuscire a fare serenamente il proprio lavoro, perché questi signori qui dalla mattina alla sera sputano solo veleno. Questa frase fu detta anche da D’Alema? Mi pare che lui non sia stato mandato a casa perché non leggeva i giornali, ma perché ha fatto ben altre cose nella sua carriera politica”. E chiosa: “E’ il solito gioco per spaccarci, si usa ogni buona occasione per spaccare noi e la Lega, dividere questo governo e mandarlo a casa”.