Tecnologia

Microsoft, aggiornamenti per Windows 7 fino al 2023 ma solo a pagamento

Microsoft ha deciso di estendere di altri tre anni l'assistenza garantita a Windows 7, portandola al 2023. Per ricevere le patch bisognerà pagare un abbonamento.

Il supporto esteso per Windows 7 sarebbe dovuto finire a gennaio del 2020, ma nelle scorse ore Microsoft ha deciso di prorogarlo di altri tre anni, fino a gennaio 2023. Le aziende che però sono intenzionate a usare il vecchio sistema operativo dovranno sottoscrivere un abbonamento dal costo crescente anno dopo anno. Il servizio garantisce soprattutto di avere aggiornamenti di sicurezza, mettendosi al riparo dagli attacchi informatici.

È questa la decisione presa dall’azienda di Redmond per scoraggiare in qualche modo le aziende più “conservatrici” che continuano a voler operare sull’ormai obsoleto sistema operativo. Nel post sul blog ufficiale il colosso del software ha anche chiarito che questa forma di assistenza estesa riguarderà le versioni Professional ed Enterprise con volume licensing (sembrerebbero dunque esclusi i privati) e che le aziende abbonate ad altri servizi Microsoft avranno diritto a sconti particolari. I prezzi degli abbonamenti però non sono stati ancora resi pubblici.

Microsoft ha dovuto giocoforza adottare questa decisione visto che nonostante Windows 7 sia stato introdotto il 22 ottobre del 2009 e aggiornato fino al 2011 è tutt’ora più diffuso di Windows 10. Stando ai dati recenti di NetmarketShare a giugno scorso Windows 10 rappresentava il 34,92% delle installazioni Windows nel mondo, mentre Windows 7 aveva raggiunto quota 43%, crescendo addirittura di 2 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Una situazione poco accettabile per Microsoft, che sta cercando spingere le aziende ad adottare quello che chiama modern desktop: Windows 10 insieme a Office 365 (la versione cloud della nota suite di produttività per l’ufficio).

Gli ostacoli da affrontare sono di diversa natura: molte aziende sono rimaste con Windows 7 per risparmiare, altre per conservare la compatibilità con i programmi aziendali, altre ancora perché non piace l’interfaccia grafica di Windows 10. Se vorranno restare ancora con Windows 7 dovranno sostenere una spesa ulteriore e, nelle speranze di Microsoft, questo potrebbe spingerle a scegliere finalmente Windows 10.