Il posto dell'ex paladino dell'Antimafia passa al presidente della Camera di Commercio di Trapani. Finito citato in alcune inchieste giornalistiche sul fratello dell'ex ministro degli Esteri. Faceva parte della commissione esaminatrice che nel 2009 selezionò Alfano junior per il posto da segretario generale
L’esponente del nuovo corso aveva votato per il simbolo del vecchio. Adesso ne raccoglie il testimone. Cambio ai vertici di Unioncamere Sicilia. Lunedì 10 settembre il consiglio ha eletto all’unanimità – e con scrutinio segreto – il nuovo presidente: si tratta di Giuseppe Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani e già in passato sulla poltrona più alta di Unioncamere regionale.
Proposto da Alessandro Albanese, il presidente della Camera di Commercio di Palermo che ne ha sottolineato la “grande esperienza maturata nel sistema camerale e nel mondo delle imprese”, Pace prende il posto di Antonello Montante, l’ex paladino dell’antimafia e leader di Confindustria Sicilia arrestato per corruzione il 14 maggio scorso. Prima ristretto ai domiciliari e poi finito in carcere, Montante ha continuato a dirigere Unioncamere fino all’agosto scorso grazie a una modifica dello statuto. Il 19 aprile del 2016 – come racconta l’edizione locale di Repubblica – a votarlo all’unanimità al vertice dell’associazione che riunisce le Camere di commercio c’era anche Giuseppe Pace. Che ora prende il suo posto.
Imprenditore nel settore commerciale, Pace era finito citato in alcune inchieste giornalistiche su Alessandro Alfano, il fratello dell’ex ministro degli Esteri. I due erano legati da tre vicende. Una collaborazione ai vertici di Unioncamere nel 2006. Una Porsche acquistata da Alfano junior nel 2008 in cambio di 1.355 euro e rivenduta due anni dopo a Pace per circa 20mila euro. E soprattutto il concorso da segretario generale della Camera di Commercio di Trapani vinto dal fratello dell’ex ministro nel 2009: selezione in cui Pace svolgeva il ruolo di commissario esaminatore. La vicenda era finita al centro di un’interrogazione parlamentare e di un’inchiesta della trasmissione Report, che aveva ricostruito come alcuni dei partecipanti alla selezione avessero previsto in anticipo il vincitore. “A Trapani già da tempo circolava il nome del vincitore, Alessandro Alfano”, aveva raccontato alla trasmissione di Milena Gabanelli Santo Di Bella, segretario generale della Camera di Commercio di Enna e concorrente di Alfano per il posto a Trapani.
Già nel dicembre del 2011 il fascicolo di quel concorso era stato sequestrato dagli agenti della squadra mobile di Palermo, e poche ore dopo Alfano junior si era dimesso. In seguito era tornato agli onori della cronaca per la sua assunzione in Poste: vicenda in cui però Pace non aveva alcun ruolo. Nella stessa giornata in cui l’imprenditore trapanese è diventato il nuovo presidente di Unioncamere regionale, l’assemblea ha anche eletto il suo vice: si tratta di Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio di Messina, che nel 2015 era stato nominato da Montante commissario di Confindustria a Siracusa. Incarico dal quale si era dimesso poco dopo. Il motivo? Un processo per truffa dal quale è stato assolto nel 2016.