L'inchiesta era stata anticipata da ilfattoquotidiano.it il 3 luglio scorso e verte sulla gestione dei soldi relativi alle tournée del coro del Papa. Le ipotesi di reato sono riciclaggio, truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato
“In merito a quanto sta uscendo sulla stampa relativamente ad alcune vicende del coro della Cappella Sistina, si conferma che: il Santo Padre Francesco, alcuni mesi fa, ha autorizzato un’indagine sugli aspetti economico-amministrativi del medesimo coro. L’indagine è ancora in corso”. È quanto si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che conferma la notizia pubblicata su ilfattoquotidiano.it il 3 luglio 2018. Era stato, infatti, il Papa in persona, come confermato ufficialmente dal Vaticano solo a distanza di alcuni mesi, ad autorizzare un’indagine interna sui conti della Cappella Musicale Pontificia Sistina.
Un’inchiesta affidata al nunzio apostolico Mario Giordana che ha ascoltato sia il direttore del coro, monsignor Massimo Palombella, che il direttore amministrativo, Michelangelo Nardella, ma anche tutti i cantori adulti e i genitori dei “pueri cantores”, i bambini con le voci bianche che animano le celebrazioni presiedute dal Papa nella Basilica di San Pietro e non solo. Nardella era subito stato sospeso dal suo incarico. In Vaticano si era iniziato anche a riflettere sull’opportunità che un laico abitasse con la moglie e le quattro figlie nell’appartamento di 400 metri quadrati dove, fino al novembre 2013, data della sua morte, viveva il cardinale Domenico Bartolucci che ha diretto il coro della Cappella Sistina per 41 anni, dal 1956 al 1997, e che nel 2010 ha ricevuto la porpora da Benedetto XVI. L’abitazione si trova, infatti, nello storico edificio dove ha sede il coro, nel centro di Roma, in via del Monte della Farina 64.
Nelle ultime settimane monsignor Giordana ha ultimato la sua indagine interna e ha consegnato ai suoi diretti superiori le sue conclusioni. Chi ha avuto modo di leggere il fascicolo racconta di una situazione economica completamente allo sbando tale da indurre i pm vaticani ad aprire un’inchiesta penale sulla gestione dei soldi relativi alle tournée del coro del Papa. Le ipotesi di reato sono riciclaggio, truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato. I magistrati ipotizzano che fosse stato creato un conto in una banca italiana, quindi non allo Ior, dove transitavano somme consistenti di denaro provenienti dai concerti della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Su questo conto, sempre secondo i pm vaticani, operavano sia Nardella che Palombella. Non a caso l’unica contromisura che era stata presa dal Vaticano prima dell’estate era stata quella di sospendere la tournée del coro della Cappella Sistina negli Stati Uniti che si sarebbe dovuta tenere dall’1 al 26 luglio 2018. Negli ultimi giorni è stato interrogato nuovamente monsignor Palombella ed è maturata l’idea di interrompere in anticipo il suo mandato che sarebbe scaduto nel 2020.