Dei suoi 55 anni (che compierà il prossimo 28 ottobre), il cantante romano ne ha dedicati 35 alla musica. Oggi torna alla ribalta con un nuovo album, “Vita ce n’è”
“Alle ultime elezioni ho votato 5 Stelle e lo rifarei. Ci vuole tempo per cambiare e migliorare l’Italia: parliamo di decenni, non di un anno o due”. In una lunga intervista a Vanity Fair, Eros Ramazzotti si racconta a tutto tondo e, tra vita professionale e privata, si lascia andare anche a qualche considerazione politica. Con un padre comunista, rivela “la tessera del Pci la presi anche io, ma solo per sei mesi”. Non solo, Eros ha spiegato anche che non avrebbe firmato un appello contro Matteo Salvini che, pur sembrandogli a volte “duro e pesante”, non pensa che abbia tutti i torti “in assoluto”, anzi, a suo dire “smaschera l’ipocrisia generale”.
Dei suoi 55 anni (che compierà il prossimo 28 ottobre), il cantante romano ne ha dedicati 35 alla musica. Oggi torna alla ribalta con un nuovo album, “Vita ce n’è”. Un lavoro lungo e intenso che arriva dopo un periodo di crisi durante il quale il cantante romano stava pensando di lasciare il palcoscenico: “Per realizzarlo ho speso un anno e mezzo della mia vita in studio. È un disco che considero un nuovo inizio”.
Poi, il 17 febbraio 2019 avrà inizio il tour mondiale, che partirà da Monaco di Baviera, ma il successo non gli ha fatto dimenticare le sue origini, e quel carattere introverso che aveva da adolescente: “Ero chiuso, più che timido. Il mio migliore amico era Billy, il mio cane. Un pastore belga con il quale correvo e andavo in piazza a osservare e ascoltare gruppetti pieni di persone che non facevano altro che dire ‘andiamo a ballare, a divertirci, a mangiare una pizza’. Cazzeggiavano tutti. Io stavo in disparte e pensavo che la mia vita dovesse essere comunque un’altra roba”, racconta.
Tra apprezzamenti per i vari Coetz, Calcutta e Ghali, il cantautore romano ha detto la sua anche sulle nuove leve: “Oggi se i giovani resistono due generazioni sono dei mostri e sarebbe difficile emergere anche per me. Imbarcano chiunque per fare cassa e dopo una stagione li accantonano per dare spazio ad altri dieci disgraziati”.