È il giorno dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge su Genova dopo il crollo del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto provocando 43 vittime. La bozza del dl che oggi verrà varato dal governo prevede, tra le altre cose, un “piano nazionale per l’adeguamento e lo sviluppo” di strade e autostrade da aggiornare “ogni due anni” affidato a una nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. All’Ansfisa, questo l’acronimo della nuova agenzia, spetterà la “vigilanza tecnica sull’esecuzione dei lavori” e il coordinamento delle “ispezioni di sicurezza”. Oltre a questa norma, nel decreto urgenze nel quale sono ricomprese le misure per il capoluogo ligure sono previste anche assunzioni di ingegneri al ministero delle Infrastrutture e misure speciali sotto il profilo fiscale per la città.

Telefonata Toti-Conte nella notte – Critico nei confronti delle misure annunciate, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che nella notte – stando a quanto apprende l’Ansa – ha avuto una telefonata con Giuseppe Conte. Il premier ha spiegato al presidente della Regione i principali contenuti del provvedimento. Toti ha fatto alcune osservazioni che sono state ascoltate dal presidente. “I contatti tra piazza De Ferrari e Palazzo Chigi proseguiranno – si legge in una nota della Regione – fino all’ultimo per limare i dettagli di un provvedimento che nessuno ha intenzione di ritardare per il bene della città”. Una conversazione distensiva dopo giorni tesi tra l’esecutivo e il governatore, in particolare per la divergenza di vedute sulla ricostruzione del viadotto con diversi ministri M5s contrari ad affidare i lavori ad Autostrade e Toti pronto a ribadire che pur essendo tutti d’accordo sul coinvolgimento di un soggetto statale, in ogni caso, formalmente, dovrà essere la concessionaria a far partire il nuovo progetto.

Cerchiai (Atlantia): “Fincantieri benvenuta” – Una linea sposata dal presidente di Atlantia e Autostrade, Fabio Cerchiai. In un’intervista a Il Messaggero, il manager spiega che “secondo la convenzione, Autostrade ha l’obbligo e il diritto di provvedere nel tempo più breve possibile alla ricostruzione del ponte. Così come il ministero dei Trasporti ha l’obbligo di documentare le eventuali violazioni del concessionario, cosa che fino ad oggi non ha fatto”. Cerchiai, ricordando che “noi agiamo anche nell’interesse di circa 31mila lavoratori e 55mila azionisti”, precisa che “oggi la prima preoccupazione è quella di alleviare la sofferenza dell’intera comunità genovese” e non chiude le porte alla partecipazione di Fincantieri alla ricostruzione: “Siamo aperti ad ogni contributo che possa aiutare a ricostruire il ponte prima e meglio. Fincantieri è benvenuta“.

La nuova agenzia per controllare le concessionarie – Nel decreto, in ogni caso, non c’è nulla che riguardi il via libera ai lavori. Secondo quanto trapelato finora, la bozza prevede l’istituzione di una nuova agenzia, l’Ansfisa, chiamata a stilare un “piano nazionale per l’adeguamento e lo sviluppo” di strade e autostrade, da aggiornare “ogni due anni”, anche “attraverso il monitoraggio sullo stato di conservazione e sulle necessità di manutenzione” delle infrastrutture. Nella bozza si prevede che l’agenzia effettui anche “vigilanza tecnica sull’esecuzione dei lavori” e sovrintenda “alle ispezioni di sicurezza”. L’Agenzia sarò istituita dal 1 dicembre e assorbirà anche le funzioni, e i dipendenti, dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) che contemporaneamente viene soppressa. Sono previste delle sanzioni per i concessionari che non rispetteranno le disposizioni adottate dall’agenzia, che potrà anche “inibire in via cautelare” la circolazione fino a che non saranno attuate le misure di sicurezza richieste. L’Agenzia sarà dotata di “200 unità di personale” aggiuntive per fare fronte alle nuove funzioni di controllo di strade e autostrade, per un organico che in totale non potrà superare “le 500 unità”. A Porta a Porta, mercoledì sera, il ministro Danilo Toninelli ha spiegato che nel decreto urgenze è prevista l’assunzione di 250 giovani ingegneri al Mit: “Chiunque ha sbagliato, anche colposamente, deve pagare. Trovo sconcertante che negli ultimi anni si abbia appaltato a società private l’utilizzo della cosa pubblica permettendogli loro di arricchirsi. I privati devono essere la longa manus dello Stato, invece hanno fatto dello Stato ciò che volevano”, ha aggiunto.

I poteri del commissario per la ricostruzione – Gli interventi urgenti per l’affidamento dei lavori di ricostruzione verranno definiti dal commissario straordinario avvalendosi “dei poteri di sostituzione e di deroga”. Con l’approvazione dei progetti potrà anche “sostituire tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento abilitativo”, nonché indicare i soggetti per la ricostruzione anche tra “società a partecipazione pubblica”. Potrà anche espropriare aree. Nessuna indicazione, secondo quanto si apprende, sul nome: in ribasso le quotazioni di Toti, mentre è anche nella rosa dei papabili il sindaco di Genova, Marco Bucci.

La zona franca – Il decreto prevede anche la costituzione nel Comune di Genova di una zona franca urbana, con una serie di sconti e agevolazioni non solo per le imprese che hanno perso fatturato dopo il crollo del ponte Morandi ma anche per chi avvierà una nuova attività “all’interno della zona franca entro il 31 dicembre 2019“. Per chi ha subito o subirà un calo del fatturato almeno del 25% tra il 14 agosto e fine anno sono previste esenzioni Irpef, Irap, Imu e l’esonero del versamento dei contributi. Agevolazioni che varranno anche per chi insedia una nuova attività. Previsti anche rimborsi dei danni diretti e indiretti alle imprese attraverso un fondo ad hoc e contributi una tantum alle attività economiche già presenti per consentirne “in via d’urgenza il ripristino”, parametrato sul fatturato delle imprese. Sarà riconosciuto un contributo forfettario anche a professionisti, artigiani e commercianti.

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