Gli Apple iPhone Xs, Xs Max, Xr e il Watch 4 presentati ieri in California montano la e-SIM, un particolare tipo di SIM che rappresenta il futuro del settore. In pratica è un chip integrato nella piattaforma hardware. Per ora in Italia è compatibile solo con Vodafone, ma in futuro lo scenario potrebbe cambiare.
I nuovi Apple iPhone Xs, Xs Max, Xr e il Watch 4 presentati ieri integrano una e-SIM (embedded SIM – SIM integrata), praticamente una versione evoluta delle piccole carte in plastica che ogni utente smartphone normalmente inserisce nel proprio smartphone per abilitare le chiamate e i servizi di connettività mobile. Non si tratta di una novità epocale per il settore, ma per la prima volta Apple ne consente l’utilizzo anche in Italia (solo sul Watch per ora) grazie a un accordo per ora esclusivo con Vodafone. Le eventuali tariffe però non sono state ancora svelate.
In verità gli iPhone di nuova generazione non solo dispongono di una e-SIM ma anche di una fessura (slot) per inserire una nano-SIM, ovvero la versione piccola delle comuni SIM in plastica.
La e-SIM non è altro che un chip integrato nella componente hardware dei dispositivi. Questo vuol dire che potenzialmente potrebbe rivoluzionare il mercato. La prospettiva infatti è che il cliente per il cambio di operatore, e ovviamente anche di tariffa (un giorno), possa agire in autonomia semplicemente via software. E il potenziale è enorme perché teoricamente si potrebbero attivare più contratti con diversi operatori per abilitare singolarmente voce, traffico dati, SMS o altri specifici servizi. Domani insomma basterà avviare il terminale e andare in una schermata specifica per procedere con le operazioni.
Ovviamente, come ben sanno gli addetti ai lavori, tutta questa libertà di “movimento” non è gradita agli operatori mobili. Ci sono voluti anni per semplificare le procedure di migrazione telefonica e ancora oggi il negozio di ogni marchio è il principale motore commerciale del mercato mobile. Gli operatori vogliono mantenere in mano il pallino del gioco.
Quindi non deve stupire che l’e-SIM oggi sia estremamente limitata nel suo impiego. Ad esempio Apple, per i nuovi Watch 4, ricorda che in Italia non solo è Vodafone l’unico operatore compatibile con il servizio di connettività, ma anche che l’eventuale abbinamento con un iPhone può avvenire esclusivamente con lo stesso operatore. In sintesi, se si possiede un Watch e un iPhone l’unica possibilità di accoppiamento è Vodafone. Inoltre non è possibile disporre delle funzionalità telefoniche se il dispositivo non è abilitato tramite un iPhone 6 o più nuovo. Ma non è solo un problema italiano: anche l’estero, sebbene gli accordi siano stati effettuati con altri operatori, vigono le stesse limitazioni.
Qualcuno potrebbe decidere di acquistare il Watch 4 a prescindere dal cellulare in suo possesso, e nulla lo vieterebbe. Però una delle qualità principali di Apple si deve proprio al suo ecosistema e la continuità d’uso di servizi e applicazioni a prescindere dal dispositivo in uso. Quindi avrebbe poco senso mantenere separate la dimensione smartphone e quella smartwatch.