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Lombardia, il ‘filtro antitangenti’ per gli appalti sanitari non basta. Bisogna educare alla legalità

Lombardia, il ‘filtro antitangenti’ per gli appalti sanitari non basta. Bisogna educare alla legalità
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Il 2 agosto scorso la Regione Lombardia ha deliberato sulle “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l’esercizio 2018” e in particolare sulla possibilità dei medici di aggirare le gare d’appalto “suggerendo” ciò che è meglio comprare come strumentario sanitario. È stata la risposta al patteggiamento di noti ortopedici di Milano di metà luglio proprio su questi argomenti. Ultima di molte inchieste giudiziarie sull’argomento dove aziende di strumentario ed aziende farmaceutiche decidono e influenzano.

Il problema è che nessuno controlla veramente e resta un gioco da ragazzi “dribblare” le gare di appalto come ho dimostrato anni fa per uno strumento oculistico da comprare con soldi pubblici al Policlinico di Milano. Secondo uno studio del 2015 solo il 47% degli appalti vengono fatti con una gara pubblica ma io ho dimostrato che anche le gare pubbliche spesso sono veicolate.

Secondo me non basta assolutamente legiferare ma occorre educare alla legalità, controllare ma soprattutto avere un organo non regionale ma nazionale che scelga su evidenziazioni scientifiche il materiale d’uso, lo strumentario e i farmaci da usare negli ospedali pubblici che occorre rilanciare partendo proprio dal risparmio. Risparmio utile anche a recuperare i bravi medici onesti che sempre più scappano verso il privato accreditato. Occorre veramente cambiare tanto. Forse tutto. 

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