L'uomo è un attivista come la moglie e le compagne, tanto che, durante i Mondiali di calcio di questa estate in Russia, ha partecipato all'invasione di campo vestito da poliziotto, durante la finale Francia-Croazia, per protestare contro le persecuzioni politiche nel Paese.
E’ ricoverato in ospedale dall’11 settembre ma, dicono i medici, fuori pericolo di vita Piotr Verzilov, marito di Nadia Tolokonnikova, una delle ragazze del gruppo anti-Putin Pussy Riot. La causa del malore, come riporta la testata online Meduza, sarebbe l’assunzione di sostanze anticolinergiche. Ciò che i familiari sospettano, però, è che l’uomo non abbia ingerito il cocktail di farmaci volontariamente: “Potrebbe essere stato avvelenato”, ha dichiarato la moglie.
Verzilov si sarebbe sentito male a casa, dopo aver partecipato al processo amministrativo a carico dell’attivista Veronika Nikulshina. La compagna ha però assicurato che, prima di salire sull’ambulanza, l’uomo le ha detto di non aver assunto stupefacenti. Adesso Verzilov si trova sotto osservazione nel reparto di tossicologia dell’ospedale Bakhrushini del distretto Sokolniki, a Mosca, e avrebbe in parte perso la vista e la capacità di parlare.
In seguito a una prima analisi, i medici hanno ipotizzato che l’assunzione di un grosso quantitativo di farmaci possa essere la causa del malore, ma parenti e amici si dicono sicuri “al mille per cento” che l’uomo non abbia assunto di sua volontà nessuna sostanza perché non era uso consumarne, ipotizzando così un avvelenamento. Alla madre, dicono i parenti e gli amici interpellati da Meduza, non è stato permesso né di vederlo né di avere informazioni sul suo stato di salute.
L’uomo è un attivista come la moglie e le compagne, tanto che, durante i Mondiali di calcio di questa estate in Russia, ha partecipato all’invasione di campo vestito da poliziotto, durante la finale Francia-Croazia, per protestare contro le persecuzioni politiche nel Paese.