Critiche dai 5 Stelle per l'approvazione del bando per il sostegno all’editoria locale nella Regione a guida dem: "Così il Pd e Bonaccini preparano la loro campagna elettorale del 2019". Il segretario del Partito democratico Calvano: "Attacchi preoccupanti. Questi fondi creeranno o renderanno più stabili posti di lavoro"
La Regione Emilia-Romagna guidata da Stefano Bonaccini stanzia 600mila euro per finanziare progetti di tv, radio e giornali finalizzati all’assunzione di giornalisti. Ma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Bertani grida allo scandalo e accusa la giunta di voler fare un regalo agli editori. Perché quel bando che ha avuto l’ok dalla Regione e che fissa i criteri per accedere ai contributi, a fondo perduto, per il sostegno all’editoria locale, arriva in un momento particolare. “Così il Pd e Bonaccini preparano la loro campagna elettorale del 2019” attacca il grillino. E dal Partito democratico arriva la replica. Il segretario regionale Paolo Calvano accusa, a sua volta, il Movimento 5 stelle di voler “distruggere il lavoro”, mentre con il bando si stabilizzerebbero dei precari. E a ilfattoquotidiano.it il consigliere del Pd Giorgio Pruccoli spiega che il bando “è frutto di una legge approvata dal consiglio regionale a giugno del 2017 e che prevedeva diverse misure a sostegno dell’editoria”. Una legge di cui lo stesso Pruccoli è stato primo firmatario.
I grillini contro il bando – Così, a distanza di due anni, il 2 agosto scorso la Regione Emilia-Romagna ha approvato la delibera che dà il via libera al bando per concedere contributi a fondo perduto ai media regionali. Nel testo si legge che per l’assunzione di giornalisti a tempo indeterminato, la percentuale del contributo previsto è pari al 50 per cento della retribuzione annua lorda imponibile a fini previdenziali, mentre nel caso il giornalista abbia meno di 35 anni, sia persona svantaggiata o lavoratore disabile, il contributo sarà dell’80 per cento. E sarà cumulabile con quelli erogati ai sensi della legge 68 del 1999 sulle Categorie protette. “Si tratta dell’ennesimo regalo fatto agli editori”, commenta Bertani. Che aggiunge: “Mentre il governo, con il vicepremier Di Maio in prima linea, si appresta a tagliare i contributi indiretti ai giornali cercando di tutelare il più possibile la libertà di stampa, il Pd e il presidente Bonaccini si apprestano a regalare ben 600mila euro di soldi pubblici a tv, quotidiani, radio e siti internet dell’Emilia-Romagna”.
L’accusa: “Si prepara la campagna elettorale” – Secondo Bertani, che definisce il bando “scandaloso”, non è un caso che la delibera della Regione giunga proprio alla vigilia dell’apertura della campagna elettorale per le elezioni regionali e amministrative del 2019. Tra meno di un anno, infatti, si andrà al voto prima per Comuni e poi per la Regione. I contributi previsti andranno a coprire fino all’85% degli stipendi dei giornalisti, per un totale che potrà oscillare dai 20 ai 30mila euro a seconda dei casi. “Soldi che in un Paese normale sarebbero totalmente a carico degli editori – sottolinea Bertani – ma che da noi invece vengono trasformati in spese a carico dei cittadini utilizzando soldi pubblici”. Così il consigliere del Movimento 5 Stelle si chiede “con che spirito i direttori di certi giornali potranno criticare o evidenziare gli insuccessi dei sindaci uscenti del Pd, dei consiglieri regionali della maggioranza o della giunta Bonaccini sapendo che è proprio grazie a loro che è stato possibile assumere un nuovo giornalista”.
La replica – Di fronte alle accuse di voler fare un regalo ai media in vista delle elezioni, il segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna Paolo Calvano non ci sta. “Gli attacchi del Movimento 5 Stelle al bando della Regione a sostegno dell’editoria locale sono veramente preoccupanti”, afferma. Il segretario conferma, come scritto nella delibera, che i fondi impegnati serviranno per l’innovazione delle attività e, soprattutto, per assumere e stabilizzare personale giornalistico e tecnico. “Quindi – dice – creeranno o renderanno più stabili posti di lavoro”. Inevitabile, a questo punto, la polemica: “Evidentemente – scrive Calvano – al Movimento non sta bene che si crei lavoro, a loro non va a genio che ci siano persone che possano avere una vita più stabile dopo anni di precariato”.
Pruccoli: “I posti di lavoro sono un patrimonio” – A difendere la delibera contestata da Bertani è anche il consigliere del Pd Giorgio Pruccoli, primo firmatario della legge approvata due anni fa. “Le difficoltà del M5S con la libertà d’informazione sono note. Tutto ciò che è libero, con loro non si coniuga” è la stoccata dell’esponente del Pd. Che aggiunge: “Una volta al governo del Paese, vogliono spegnere tutte le voci critiche e contrarie che in un panorama d’informazione variegato come il nostro rappresentano perfino un presidio di legalità. Il cittadino ha diritto a essere informato, deve poter scegliere. Anche tra gli editori faziosi”. E poi c’è a questione dell’occupazione e del precariato. Anche nei media. “Ogni posto di lavoro stabilizzato, ogni posto di lavoro nuovo è un patrimonio di questa Regione – conclude Pruccoli – che ha il più alto tasso di occupazione del Paese”.