Il finanziere vicino all'ex premier ha deciso di oltrepassare le Alpi per usufruire dei vantaggi fiscali garantiti ai super ricchi che si traferiscono nel nostro Paese: un'imposta sostitutiva forfettaria da 100mila euro all'anno sui redditi prodotti all'estero
Nel gruppo dei circa 150 Paperoni che hanno deciso di tornare in Italia attratti dalle agevolazioni fiscali, tra cui mister 100 milioni Cristiano Ronaldo, c’è anche Davide Serra, il finanziere vicino a Matteo Renzi per più di vent’anni residente a Londra. Il fondatore di Algebris, società di gestione del risparmio con un attivo da oltre 12 miliardi di euro, ha deciso di oltrepassare le Alpi sia per le difficoltà conseguenti all’imminente uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, ma anche per usufruire dei vantaggi fiscali garantiti ai super ricchi che si trasferiscono nel nostro Paese, come riporta Il Sole 24 Ore.
Lo permette la cosiddetta flat-tax per i Paperoni introdotta nella legge di Bilancio 2017, un provvedimento fortemente voluto proprio da Renzi (che più volte ha invitato Serra a tenere dei discorsi alla Leopolda e che oggi conduce dei panel come consulente (pagato a prestazione) per il think tank della stessa Algebris), e concretizzatosi, poi, durante il mandato di governo di Paolo Gentiloni. Questo regime opzionale per i neo residenti è un’imposta sostitutiva forfettaria da 100mila euro all’anno sui redditi prodotti all’estero, indipendentemente da quanto questi siano ingenti, con un’aggiunta di 25mila euro per ogni familiare con proventi fuori dall’Italia. Per poter usufruire del regime agevolato è necessario essere stato residente all’estero per almeno nove anni. Serra, con più di venti anni fuori dall’Italia, rientra a pieno nei paletti imposti dai governi Renzi e Gentiloni.
Aggiornamento delle 21.05
Per una svista materiale in una precedente versione dell’articolo abbiamo riferito di un ruolo di Algebris nella vicenda. La società è estranea alle dinamiche descritte. Ce ne scusiamo con i diretti interessati.
La redazione