Analisi degli sprechi da tagliare e rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo. È questa la linea emersa nel vertice ristretto per approntare il varo della legge di Bilancio da parte del governo Lega-M5s. Gli interventi previsti dal contratto gialloverde sono in fase di piena discussione, anche se il presidente del Consiglio, parla di lavoro "svolto in totale armonia"
Analisi degli sprechi da tagliare e rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo. È questa la linea emersa nel vertice ristretto a Palazzo Chigi per approntare il varo della legge di Bilancio da parte del governo Lega-M5s. Gli interventi previsti dal contratto gialloverde sono in fase di piena discussione, anche se il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla di lavoro “svolto in totale armonia”.
Dopo che il ministro dell’Economia negli scorsi giorni aveva puntualizzato sul tetto del deficit da impostare all’1,6 per cento del Pil e il ping pong di dichiarazioni domenica tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il leader M5S era tornato a parlare di pace fiscale rilanciando anche la pensione di cittadinanza prevista dal contratto. Molte delle risorse, stando alle dichiarazioni post faccia a faccia, andranno ricercate nel “taglio dei rami secchi”, come lo definisce Di Maio, per non forzare il deficit come richiesto da Giovanni Tria.
“Nel corso del vertice di oggi c’è stato un approfondimento delle principali componenti della manovra. In particolare, ci siamo soffermati sull’analisi degli sprechi da tagliare ai fini della riqualificazione della spesa pubblica e sulle possibilità di un rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo: flat tax, reddito di cittadinanza, superamento della legge Fornero e un quadro organico di tagli alle spese improduttive“, ha spiegato Conte al termine del vertice durato tre ore. Il premier ha parlato di una “profonda revisione della spesa” per migliorarne l’efficienza “attraverso il taglio degli sprechi”.
Da lì si è partiti per affrontare al tavolo il tema dei fondi per le riforme strutturali con l’obiettivo, ha affermato Conte, “di valutare l’incidenza di queste sulla crescita economica e su una dinamica della produttività che il Paese ha bisogno di far ripartire”. Di scelte “coraggiose” e “nell’interesse dei cittadini” parla all’uscita dal faccia a faccia il vicepremier Di Maio: “La mia posizione è ferma: vanno tagliati tutti gli sprechi, tutti i rami secchi, così come devono essere recuperate quelle risorse che, ad oggi, vanno nella direzione sbagliata. Gli italiani si aspettano tanto da noi e noi non li deluderemo perché saremo anche pronti a fare scelte coraggiose”. Mentre per l’altro vicepremier, Salvini, “gli esperti dei due movimenti sono costantemente al lavoro per recuperare sprechi ma soprattutto per assicurare riforme necessarie e coraggiose”.