“Il M5s non è disponibile a votare alcun condono“. A due giorni dall’annuncio del sottosegretario al Tesoro Massimo Bitonci che l’intervento di pace fiscale voluto dalla Lega avrà “un tetto di 1 milione a contribuente”, il ministro dello sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio chiarisce la posizione del Movimento. “Se stiamo parlando di pace fiscale, di saldo e stralcio siamo d’accordo”, ha spiegato arrivando alla Fiera di Rho per il Micam. “Se invece parliamo di condoni non siamo assolutamente d’accordo. Perché abbiamo già visto per anni i governi Renzi e altri fare scudi fiscali e hanno creato solamente un deterrente a comportarsi bene e hanno fatto sempre pensare che in questo paese una via di uscita all’evasione ci potesse essere”.
“Dobbiamo aiutare le fasce più deboli della popolazione, non premiare chi si è portato i soldi all’estero e vuole farli rientrare”, ha detto Di Maio. “Non sto dicendo che la Lega voglia fare questo, però, per quello che sono i nostri valori, deve essere ben chiaro che se ci sono persone che hanno annose questioni con l’Agenzia delle Entrate, pubblica amministrazione, contenziosi, pendenze e sono piccoli imprenditori, piccoli risparmiatori, padri e madri di famiglia, quelle persone hanno il diritto a dire basta una volta e per tutte”. “Stiamo dicendo semplicemente che dobbiamo trovare un momento in cui quella persona si siede con l’Agenzia delle entrate, si dicono che questo è quello da pagare, questo è quello con cui ci accordiamo, e d’ora in poi pace, amici come prima. Questo mi sembra un principio ragionevole soprattutto se stiamo riformando il fisco”, ha concluso.
Di Maio è tornato anche sugli interventi sulle pensioni, dopo che durante il fine settimana l’esperto di previdenza del Carroccio Alberto Brambilla ha affermato che introducendo quella “di cittadinanza“, cioè alzando le minime a 780 euro al mese come annunciato dal viceministro Laura Castelli, “spacchiamo il sistema”. “Le promesse che abbiamo fatto sulle pensioni vogliamo mantenerle tutte”, ha detto il vicepremier. “La riforma delle pensioni, e quindi superare la Fornero, significa svecchiare la pubblica amministrazione mettendo nuove energie nella macchina della pubblica amministrazione. Quindi la riforma delle pensioni è al centro. Brambilla parla a titolo personale, prima lo scoprite anche voi giornalisti e più evitiamo questa bagarre. La pensione di cittadinanza è nel contratto di governo e lo sappiamo sia noi che la Lega”.
“Questi sono giorni decisivi per la manovra. Qui bisogna mantenere le promesse”, ha aggiunto.” È inutile che stiamo al governo, noi abbiamo delle priorità, non solo il reddito di cittadinanza, ci sono temi importanti che noi abbiamo portato avanti per una vita e che bisogna affrontare. Come ad esempio, il taglio agli sprechi. Questa deve essere una legge di Bilancio che vede il Governo con in mano un paio di forbici e comincia a tagliare tutto quello che non serve. Io l’ho promesso agli imprenditori e ai cittadini: non ci dovranno essere più sprechi in questo Paese. È chiaro ed evidente che saranno giorni importanti ma non saranno giorni di scontro, perché qui ognuno in questo Governo ha tanta voglia di fare bene. Non abbiamo interessi loschi in questa legge di Bilancio. Anzi, sarà la prima legge di Bilancio che metterà al centro i cittadini e lascerà un po’ a casa quei personaggi che per anni hanno mangiato sulla pelle degli italiani e sulle loro tasche”.