Sono entrati negli uffici del Politecnico di Milano e in quelli del Cesi per sequestrale alcuni documenti. Gli uomini della guardia di finanza di Genova hanno compiuto un’altra perquisizione per indagare sul crollo del ponte Morandi. Gli uomini delle fiamme gialle hanno acquisito materiale cartaceo e informatico, ma anche le memorie dei telefonini e dei computer.

Il Cesi è la societa che nel 2016 fece lo studio sullo stato del viadotto crollato alla vigilia di ferragosto ed è la prima volta che subisce una perquisizione. Al contrario non è la prima volta che viene prelevato del materiale al Politecnico, che fin da subito collabora con le indagini della procura di Genova sul crollo del viadotto.

Intanto, a un mese dal crollo, il governo non ha ancora individuato il commissario per la ricostruzione del ponte: sarà un politico e un tecnico. “Ci serve una persona preparata e onesta, perché questa persona agirà in deroga su tante cose e, quindi, per quanto mi riguarda, dovremo trovare una persona. Ci stiamo lavorando, non stiamo litigando”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. “Non abbiamo un identikit preciso ma sarà una persona che dovrà portare un risultato: realizzare il ponte quanto prima. Ho preso un impegno a Genova voglio inaugurare io stesso con tutto il Governo il ponte quanto prima. Vorremo stupirvi”, ha detto il premier Giuseppe Conte, ricordando che il commissario “come da decreto è previsto che sia nominato, con decreto del presidente del consiglio dei ministri, entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto per Genova”.

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