Adescavano giovani omosessuali, per poi picchiarli e derubarli: arrestati dalla polizia di Ragusa tutti e cinque i presunti colpevoli, originari di Vittoria e Acate. Tutti i componenti della banda sono accusati di aver commesso più rapine, estorsioni, lesioni gravi e violenza privata. Il tutto, da quanto riportano gli inquirenti, aggravato dall’aver agito in luogo isolato, di notte e con scopi discriminatori. La prima aggressione risale ai primi di giugno e dopo appena tre giorni, gli indagati hanno commesso un’altra rapina. Tutte le vittime, assistite dagli investigatori, hanno riconosciuto i presunti autori dei reati, che agivano infatti a volto scoperto e hanno subito lesioni “guaribili” dai 7 ai 30 giorni.

Una volta iniziate le indagini, gli investigatori hanno scoperto che erano stati consumati e denunciati altri tre fatti identici a quelli denunciati nei mesi scorsi. La modalità con cui avvenivano le aggressioni era sempre la stessa. La vittima veniva avvicinata da uno degli accusati per poi essere invitata a spostarsi in una zona più appartata, dove ad attenderli c’erano gli altri complici. A quel punto avveniva la rapina, tra insulti e violenze. Studiando il Ragusano e in particolare un bar vicino alla zona in cui avvenivano le aggressioni, si è scoperto che era quello il luogo di ritrovo dei rapinatori. La refurtiva è stata ritrovata dagli agenti in casa degli arrestati. Tre componenti della banda erano stati arrestati già il mese scorso.

 

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