La presentazione della sua linea Primavera/Estate 2019 era l’evento più atteso della settimana della moda londinese e l'ex designer di Givenchy non ha deluso le aspettative, inviando in passerella una applauditissima collezione che ha mantenuto nel sangue la tradizione del marchio British ma con un'estetica e un’anima completamente nuove
Riccardo Tisci è arrivato alla guida di Burberry in punta di piedi ma gli sono bastati sei mesi a Londra per rilanciare il marchio. Dopo Givenchy, lo stilista italiano ha raccolto l’enorme eredità della maison britannica con il suo spirito creativo e la sua visione imprenditoriale innovativa, sempre pronta ad anticipare le tendenze, e ne ha dato prova con la sua prima collezione per la Primavera/Estate 2019, unendo prêt-à-porter femminile e menswear, con un’attenzione particolare ad avvicinare il classico stile british al gusto trasgressivo dei millenials. E, anche questa volta, ha fatto centro.
La sua è stata una rivoluzione silenziosa, incominciata dall’essenza stessa del brand: il logo. Il nuovo monogramma è composto dalle iniziali del fondatore della casa di moda britannica Thomas Burberry, intrecciate tra loro in una moderna silhouette ideata dal grafico Peter Saville, a formare un pattern beige-bianco-rosso, simbolo del nuovo british-style. Poi è stata la volta della casa madre, lo store di Regent Street, completamente rinnovato con un design più moderno e minimalista. A completare l’opera ci hanno pensato i 134 look sfilati in passerella alla London Fashion Week.
La presentazione della sua linea Primavera/Estate 2019 era l’evento più atteso della settimana della moda londinese e l’ex designer di Givenchy non ha deluso le aspettative, inviando in passerella una applauditissima collezione che ha mantenuto nel sangue la tradizione del marchio British ma con un’estetica e un’anima completamente nuove. Così, Tisci ha detto addio ai palazzi borghesi e ai verdi prati di Kensington che hanno fatto sempre da sfondo alle sfilate di Burberry scegliendo piuttosto un deposito abbandonato delle Poste lungo il Tamigi, a South Bank, trasformato per l’occasione in un labirinto di specchi, animato da Sali e scendi tra il pubblico, che ben contrastava con l’eleganza dei capi in passerella. Il cast delle modelle era stellare: da Maria Carla Boscono a Kendall Jenner fino a Natalia Vodianova passando per Irina Shayk.
Protagonista assoluto è il trench. Il capo-icona della maison britannica è ora iperfemminile: beige nude, è languido e assolutamente sexy, reso ancor più sofisticato da alte cinture elastiche che mettono in risalto il punto vita, inserti di seta e dettagli preziosi sul colletto, come inserti di pelle e catene dorate. Addirittura, si riempie di perle bianche o borchie, nelle versioni più pop. Un capo comodo e funzionale, che diventa un tramite indispensabile per esprimere il proprio carattere e la propria femminilità. A completare i look borse e accessori ancora più travolgenti.
Il fil-nude della collezione è il beige Burberry e il tradizionale check, che hanno dominato i look, integrandosi perfettamente con il nuovo logo che ha dato subito nuova personalità a borse e stampe. Ad una prima occhiata sembra tutto così uguale eppure niente è come prima. I colori sono sempre quelli della palette Burberry, il beige, il nero e il rosso, come a voler rassicurare i clienti storici della maison, ma l’abilità di Tisci si vede nella sua capacità di giocare con le sfumature, dal nude al cammello e al caramello, che ben si abbinano con il tradizionale tartan, con l’arancio, i grigi più neutri e persino con il denim. In passerella c’è una donna forte e sicura di sé, dal gusto sobrio e raffinato, ma che non è disposta a rinunciare al gioco della seduzione: così le scollature si fanno morbide e più profonde, le trasparenze provocanti.
Ci sono morbide gonne di pelle, bluse con grandi fiocchi, sciarpe di seta logate e tanti piccoli dettagli in oro. Il rigore formale e cromatico è spezzato da accenti di rosso acceso, nero e bianco, traslati anche nei pattern animalier di abiti e gonne al ginocchio. Ci sono tailleur e completi da perfetta business woman, ma l’immancabile motivo check contamina anche felpe dal taglio più giovanile, in un’ottica più internazionale e attenta alle nuove generazioni. Proprio a loro ha detto infatti di ispirarsi nuovo direttore creativo: “Vorrei vestire tutte le generazioni con una proposta ampia e diversificata, col desiderio di non trattare più solo lo sportswear ma anche un guardaroba più sofisticato” ha detto nel backstage della sfilata.
Sarà in vendita online su WeChat solo per 24 ore: inutile dire che è già diventata l’oggetto del desiderio dei fashion addicted. Non solo, il designer ha già annunciato una collaborazione anche con l’eclettica stilista britannica Vivienne Westwood, da sempre sua musa. L’ennesimo segno della volontà del designer italiano di tagliare i ponti con la gestione di Christopher Bailey, che per 17 anni ha curato il marchio portandolo prima al successo e poi verso un lento declino, tanto costringere l’azienda a dare alle fiamme capi invenduti dal valore di oltre 34 milioni di euro per cercare di rialzarne le quotazioni.